Sono centomila i ragazzi modenesi, dai piccolissimi delle scuole d’infanzia agli studenti delle superiori, che sono entrati in aula per il nuovo anno scolastico. Millecinquecento studenti in più rispetto allo scorso anno che però, in seguito ai tagli del ministero dell’Istruzione, avranno a disposizione duecento insegnanti in meno.
«Quello che è iniziato, con il via alla riforma della scuola superiore – commenta Elena Malaguti, assessore provinciale all’Istruzione – è un anno cruciale nel quale più che mai la scuola, gli studenti e le famiglie avrebbero bisogno di serenità, fiducia e motivazione nonché di un deciso investimento sia di risorse che di autorevolezza per il compiuto svolgimento del loro compito. Ci troviamo invece in una situazione di incertezza che, e lo dico anche come insegnante, si rifletterà inevitabilmente sull’organizzazione delle attività didattiche e quindi sulla qualità dell’offerta formativa». Come spiega l’assessore, i tagli voluti dal ministero e definiti “lineari”, nella pratica «diventano indiscriminati perché applicati ai numeri assoluti senza tenere conto, come nel nostro caso, dell’incremento demografico degli studenti».
I problemi della scuola sono talmente rilevanti che a questo tema sarà dedicato il consiglio provinciale del 13 ottobre prossimo.
A Modena è stato assegnato solo un terzo dei docenti richiesti, rispetto all’organico di diritto, per far fronte ai bisogni della scuola, per di più arrivati, grazie all’intervento dell’Ufficio scolastico regionale e della Regione, in tranche successive. Ne sono stati assegnati 18 sugli oltre 60 indicati, da ultimo, la scorsa settimana, due insegnanti per la scuola d’infanzia rispetto della soglia minima di quattro ritenuti indispensabili per poter mantenere le sezioni aperte lo scorso anno, sui 16 comunque necessari.
Queste le cifre degli iscritti per ordine di scuola, comprendenti sia le statali che le paritarie: poco più di 20.000 bambini frequentano le scuole d’infanzia; 30.400 le elementari; 18.500 le scuole medie e 30.000 le superiori. Diversamente dalle tendenze segnalate nel resto d’Italia, a Modena non si sono registrate fughe dai licei classici e hanno resistito bene anche le scuole professionali: «Un’attestazione di fiducia delle famiglie nell’offerta formativa già presente sul territorio e che rappresenta un’utile indicazione nell’anno in cui ci apprestiamo a definire i nuovi indirizzi scolastici», afferma l’assessore Elena Malaguti.
Nell’anno scolastico 2010-2011 a Modena, con il voto unanime del Consiglio provinciale, l’applicazione della riforma della scuola superiore è avvenuta in modo graduale, procedendo solo con le cosiddette “confluenze automatiche” con l’unica eccezione l’Istituto d’arte Venturi per il quale si è previsto, oltre alla confluenza nel liceo artistico, anche il mantenimento di alcuni indirizzi professionali del settore industria e artigianato, e non c’è stata alcuna modifica del numero delle autonomie scolastiche; gli istituti superiori modenesi sono restati 32 e si è mantenuta la continuità dell’offerta per favorire le scelte consapevoli degli studenti.
L’impatto maggiore per quanto riguarda l’applicazione della riforma Gelmini, nelle superiori si avvertirà nel prossimo anno scolastico. Per questo si è avviato un percorso che “a partire dalla valutazione delle criticità che avvertiremo nel corso di questo anno – sottolinea Elena Malaguti, assessore provinciale all’Istruzione – ci porterà alla definizione dei nuovi indirizzi scolastici che tengano conto dei bisogni formativi presenti nel territorio”.
Un sostegno alle scuole modenesi, per l’anno scolastico in partenza, pari a circa cinquecentomila euro arriva dalla Regione che ha stanziato complessivamente tre milioni di euro per mantenere i livelli raggiunti dal proprio sistema scolastico a fronte dei tagli governativi.
La Provincia di Modena ha inoltre investito oltre un milione e 700 mila euro nei lavori di adeguamento per migliorare servizi e sicurezza nei 32 istituti superiori di competenza.
La Provincia ha realizzato interventi per un importo complessivo di oltre un milione e 700 mila euro per migliorare i servizi e la sicurezza. A questi lavori si aggiungono quelli avviati da tempo per la realizzazione della nuova sede del Cattaneo di Modena e per l’adeguamento sismico del Baggi di Sassuolo.
Tra i lavori realizzati, i nuovi collegamenti informatici e un nuovo impianto elettrico all’insegna del risparmio energetico al Barozzi e il rifacimento degli infissi al liceo San Carlo.