Il 9 marzo 2004 viene sottoscritto tra l’Autorità di Bacino del fiume Po, la Regione Emilia Romagna e le Province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara l’Accordo Preliminare ai sensi dell’art. 21 comma 3 della Legge Regionale 24 marzo 2000, n. 20 per il raggiungimento di un’intesa relativa alle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia nel settore della tutela dell’ambiente, delle acque e della difesa del suolo ai sensi dell’art. 57 comma 1 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 e dell’art. 21, comma 2, della Legge Regionale 24 marzo 2000, n. 20.
La finalità dell’accordo è quella di concludere l’Intesa di cui alla L.R. 20/2000 s.m.i. affinché il Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP 2009) assuma il valore e gli effetti del PAI.
Al raggiungimento dell’Intesa e per effetto della stessa il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP 2009) di Modena assume il valore e gli effetti di piano settoriale di tutela e uso del territorio di propria competenza e trova applicazione in luogo del PAI vigente.
A seguito del raggiungimento dell’Intesa, ai sensi di quanto disposto nell’art. 1 comma 11 delle Norme di Attuazione del PAI, nel territorio della Provincia di Modena l’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali alle disposizioni della pianificazione di bacino viene effettuata nei riguardi del PTCP 2009, attraverso le modalità previste dalle corrispondenti Norme del PTCP medesimo.
Per elaborare una proposta di contenuti tecnico-normativi conformi ai criteri e alle disposizioni del PAI sui quali si è basare l’Intesa fu costituito un apposito Gruppo di Lavoro tra la Provincia firmataria, l’Autorità di Bacino e la Regione Emilia – Romagna.
L’attività del gruppo di Lavoro, che si è svolta dal 2004 al 2009 sulla base dei principi di sussidiarietà, governace, è stata finalizzata al raggiungimento dell’Intesa in relazione alla tematica del dissesto idrogeologico in materia di fenomeni franosi nell’ambito della Variante al PTCP di adeguamento in materia di dissesto idrogeologico.
Successivamente, l’attività del Gruppo si è focalizzata sul tema dei corsi d’acqua di montagna e di pianura, comprendendo anche le aree coinvolgibili da fenomeni di esondazione e dissesto morfologico di carattere torrentizio, lungo le aste dei corsi d’acqua a pericolosità molto elevata (Ee) ed elevata (Eb) di cui all’art.9 del PAI.
A conclusione dei suoi lavori il Gruppo di Lavoro provinciale ha elaborato una relazione tecnico normativa, i cui contenuti costituiscono parte integrante e sostanziale dell’apparato tecnico e normativo del PTCP 2009 di Modena, con riferimento alle tematiche del dissesto da frana, fasce fluviali e rischio idraulico.
Gli effetti dell’Intesa hanno un’immediata ricaduta positiva nell’attività delle Pubbliche Amministrazioni che potranno riferirsi a un unico strumento pianificatorio (il PCP) anche per materie che finora erano trattate in diversi altri strumenti programmatori, attuando così un vero processo di semplificazione normativa in una tematica di grande complessità.
La stessa semplificazione faciliterà anche i cittadini, i tecnici ed i professionisti che potranno progettare i loro interventi trovando nel solo PTCP tutte le disposizioni, le prescrizioni cui attenersi, senza doversi perdere nei mille articoli e commi che la presenza di una pluralità di Piani oggettivamente si porta dietro.