Mirella Freni ha impersonato centinaia, migliaia di volte le eroine innamorate e sempre vocate alla sofferenza del grande compositore lucchese. Sono loro che rendono indissolubile il legame tra il soprano modenese e Giacomo Puccini. Una per tutte la Mimì della Bohéme a cui la critica, gli appassionati e anche il pubblico che non frequenta assiduamente l’opera associano Mirella Freni come la più grande interprete del secolo appena passato.
E’ la forza di questo legame che ha portato il collezionista Paolo Maffei a rivolgersi all’accademia con cui Mirella Freni sta diffondendo la sua esperienza educando i giovani al belcanto.
La collezione di cimeli pucciniani composta da cartoline e brevi scritti di Puccini – e non solo – che il maestro indirizza principalmente ai suoi amici, messaggi normali della vita quotidiana, è stata esposta per la prima volta nella mostra che si è tenuta dal 2 al 4 aprile presso il Cubec- Accademia di perfezionamento per cantanti lirici di Mirella Freni, Ex Ospedale Sant’Agostino in via Berengario 20.