Dieci comuni dove è stato attivato un servizio porta a porta delle utenze domestiche, quasi 20 mila cassonetti per la raccolta differenziata di carta, plastica, organico e vetro, 63 centri di raccolta (ex stazioni ecologiche attrezzate) più diversi servizi dedicati alle utenze non domestiche. E’ questo, in estrema sintesi, il complesso delle attività su cui si basa la raccolta differenziata dei rifiuti urbani nel modenese che nel 2010 è arrivata a quota 52 per cento. Ai diversi sistemi adottati per aumentare la raccolta differenziata, nel nuovo Piano provinciale per la gestione dei rifiuti, attualmente in discussione, viene dedicata uno specifico approfondimento.
Nel Piano, infatti, la Provincia propone l’obiettivo di raggiungere almeno quota 65 per cento dal 2012 al 2019, un traguardo che, come sottolinea Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente, «potrebbe addirittura aumentare sulla base dei risultati della Conferenza di pianificazione del Piano che si chiuderà il 13 luglio».
Ma in che modo crescerà la differenziata? La risposta – sottolinea Vaccari – «scaturisce proprio dall’analisi dei diversi sistemi introdotti finora. Abbiamo puntato con risultati positivi su un mix di sistemi, dal porta a porta ai centri di raccolta, dalle isole di base ai servizi nelle frazioni o per utenze non domestiche, a seconda delle situazioni. Abbiamo verificato che non esiste un metodo migliore in assoluto valido per tutti, ma una serie di opportunità che vanno adattate ai territori. E questo sarà il criterio da seguire per il futuro».
I dieci comuni dove è attivo il servizio porta a porta dei rifiuti domestici in un’area o quartiere sono Modena, Carpi, Castelnuovo Rangone, Finale Emilia, Formigine, Mirandola, Nonantola, Ravarino, Savignano e Vignola.
In quattro comuni (Campogalliano, Castelfranco Emilia, Formigine, e Maranello) è attivo un servizio porta a porta con bidoncini in prossimità di borghi o case sparse, mentre in 22 comuni funziona un servizio dedicato a utenze non domestiche come negozi, mense, bar, ristoranti, scuole e uffici.
Nei prossimi mesi Comuni e gestori dovranno migliorare i sistemi di raccolta, in linea con gli indirizzi proposti dal nuovo Piano dal quale emerge che nel 2009, del 50,9 per cento di raccolta differenziata raccolta, il 22,8 per cento arriva dai centri di raccolta, il 18,9 per cento dai cassonetti differenziati stradali, quasi l’8 per cento attraverso altre modalità e l’1,4 per cento con il porta a porta; il resto (49,1 per cento) viene raccolto in modo indifferenziato.