Sono in calo significativo gli ammortizzatori sociali attivati dalle aziende modenesi nel corso del 2011. Lo scorso anno infatti le aziende coinvolte da processi di Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) sono state 68 con un sostanziale dimezzamento rispetto alle 150 del 2010 e sensibilmente meno delle 163 del 2009. Ed è calato anche il numero di ore di Cigs autorizzate dall’Inps che si sono fermate a circa cinque milioni e mezzo (5.526.964) con una diminuzione del 36 per cento rispetto al 2010. Sono infine 1.866 i lavoratori interessati da ammortizzatori sociali in deroga presi in carico dai centri per l’impiego modenesi nel corso dell’ultimo anno.
I dati sono contenuti nel report dedicato all’andamento della cassa integrazione guadagni straordinaria e degli ammortizzatori in deroga nel 2011, elaborato dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro.
Il quadro generale che emerge dal report indica la sostanziale stabilità del mercato del lavoro nella provincia di Modena nel 2011 rispetto all’anno precedente. Emerge tuttavia uno scenario variabile dove, all’andamento relativamente stabile della prima parte dell’anno fa seguito un clima di incertezza.
Dall’analisi risulta infatti che a un primo semestre 2011 che aveva fatto registrare un calo sensibile delle Cigs, con solo 27 procedure attivate, e che aveva quindi alimentato la speranza di un’attenuazione degli effetti della crisi, si è invece contrapposto una seconda parte dell’anno nuovamente in crescita con 41 procedure attivare, 25 delle quali concentrate tra settembre e dicembre. La Cassa integrazione straordinaria (a differenza di quella ordinaria che ha carattere temporaneo e non prevede il licenziamento dei lavoratori) si riferisce alla sospensione dal lavoro dei dipendenti per crisi strutturale, cessazione e ristrutturazione e prevede la possibilità di applicazione della mobilità collettiva.
«Interessa quindi un’area grigia di persone – spiega Francesco Ori, assessore provinciale alla Formazione e Lavoro – per le quali ci sono dubbi sulla capacità del sistema di riassorbirle nel mercato del lavoro. E questi dati – prosegue Ori – dimostrano quanto sia urgente arrivare in tempi brevi a una riforma del mercato del lavoro che sappia coniugare difesa dell’occupazione e rilancio delle nostre imprese. Ancor di più saremo impegnati come Provincia di Modena nel rafforzare il raccordo tra il sistema formativo ed il mondo del lavoro e per valorizzare la concertazione come strumento indispensabile per la crescita».
Sul totale delle Cigs, 50 sono state attivate per crisi aziendale (11 delle quali per cessazione dell’attività), sette per procedure concorsuali (4 per fallimento e 3 per concordato preventivo) e sette per processi di ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale (le 4 restanti per altri motivi).
A oggi, a fronte dell’attivazione dell’ammortizzatore sociale, i dipendenti licenziati sono 96, poco meno del 2 per cento dell’organico complessivo, pari a 4.988 persone, interessato dal procedimento.
Il maggiore ricorso alla Cigs nel 2011 è stato nel settore della ceramica e della produzione per l’edilizia (calce, cementi e prodotti in calcestruzzo) con oltre u 1 milione 800 mila ore e comunque un calo del 41 per cento rispetto al 2010. Oltre il milione anche le ore di cassa integrazione nel settore metalmeccanico ma anche in questo caso con un calo significativo del 37 per cento rispetto all’anno precedente. In grande sofferenza invece il settore delle costruzioni che fa segnare una crescita delle ore di Cigs di oltre il 200 per cento, sfiorando le 236 mila ore.
Sul totale dei lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali in deroga, la maggioranza, 468, si trova nel settore tessile mentre 306 sono gli operatori dei servizi alle imprese.