La comunità modenese ha recentemente appreso che serie e preoccupanti minacce di attentati da parte di esponenti mafiosi hanno riguardato Giovanni Tizian, il giovane cronista de “La Gazzetta di Modena” e di “Narcomafie” che con le sue inchieste giornalistiche e il suo recente libro “Gotica. ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea” ha contributo a svelare a rendere evidente la trama che la malavita organizzata di stampo mafioso sta tessendo al nord, nella nostra regione e nella nostra provincia: spostando ingenti capitali illeciti riciclandoli e sviluppando un giro di estorsioni, il traffico di sostanze stupefacenti, il gioco d’azzardo e il malaffare.
Per il suo lavoro, intriso di impegno civico e sociale, gli è stata affidata una scorta.
Abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà a Giovanni Tizian e alle persone a lui vicine per la situazione di pesante restrizione della libertà personale, ben consapevoli che in Italia sono oltre trecento nel 2011 i giornalisti vittime di minacce e intimidazioni. Riteniamo che quanto il giovane giornalista modenese sta vivendo non sia grave solo dal punto di vista personale, ma anche perché costituisce un attacco alla nostra libertà e democrazia.
Con la nostra solidarietà rifiutiamo con forza la cultura della violenza agita e parlata, che vuole fare tacere chi esprime una critica, chi denuncia, chi sceglie una vita che non ha come valore il profitto a discapito di tutto, attraverso scorciatoie dei privilegi e degli illeciti, ma il bene comune, i processi democratici e i diritti per tutti.
Nella nostra solidarietà esprimiamo la richiesta profonda che la politica italiana e modenese sappia fare un salto di qualità nelle sue azioni, non solo spinta da reazioni emotive e simboliche, che sono importanti ma non quanto le scelte razionali, dense di volontà di custodire un territorio e il suo tessuto civile fatto di solidarietà, passione per il proprio lavoro, di rispetto per i più piccoli e per la terra.
Per questo ribadiamo che importante è il sostegno e il rafforzamento del lavoro di indagine delle forze investigative e della Magistratura, con risorse, organizzazione e formazione adeguata alle problematiche che il territorio sta presentando, anche attraverso l’istituzione di un nucleo della DIA a Modena.
Ma ancora di più ribadiamo che è necessario investire nella prevenzione di questi fenomeni:
- investendo nel controllo a partire da una sempre più larga adesione e un’attenzione rispetto alle indicazioni dell’Osservatorio sugli appalti pubblici sull’evitamento del ricorso al massimo ribasso e alla priorità dei soli aspetti economici quantitativi, estendendo e incrementando l’azione dell’Osservatorio nei subappalti e nei servizi alla persona, e valutandone forme di estensione al privato; ma anche approntando un sistema di controllo nella movimentazione della terra e nella filiera agroalimentare;
- favorendo l’emersione delle situazioni di disagio (legate a usura, estorsioni, lavoro nero, prostituzione, dipendenze) attraverso il sostegno e la promozione di una rete di ascolto, accompagnamento e misure concrete a sostegno di chi denuncia o di chi vuole cambiare stile di vita; in particolare mettiamo in evidenza come sia sempre più preoccupante la diffusione anche nella nostra provincia dell’impatto del gioco d’azzardo soprattutto attraverso video lottery e slot machine presenti nei bar e nelle sale gioco, che rappresenta una fonte di introito per le mafie ma anche per lo Stato, e a cui non corrisponde un pari impegno nella sensibilizzazione, prevenzione, sviluppo di campagne informative e cura delle patologie, con pesanti ricadute a livello individuale e sociale;
- riorientando risorse istituzionali in educazione e politiche giovanili improntate ad una legalità concreta, valorizzando e facendo crescere la sensibilità e l’impegno giovanile che il territorio sta esprimendo da anni; ma anche investendo nella formazione di dirigenti e uffici, e nello sviluppo procedure oltre a siglare protocolli e altre iniziative amministrative.
Non per svilire il lavoro prezioso degli agenti che si stanno occupando di tutelare Giovanni Tizian, ricordiamo oggi le parole pungenti che ci ha affidato don Paolo Boschini nel consiglio provinciale del 18 maggio 2011: “la scorta siamo NOI”. Per ricordarci che il vero lavoro di difesa del nostro territorio dal dilagare delle infiltrazioni mafiose è responsabilità di tutti. E che la solidarietà reale a Giovanni Tizian si manifesta attraverso una politica credibile, che cerchi di perseguire un’etica della responsabilità e collaborare costantemente con tutti coloro che hanno responsabilità politiche, a partire dalle Amministrazioni, fino al singolo cittadino alle varie realtà associative e tutte le Istituzioni.