E’ possibile produrre vino di qualità riducendo l’uso di pesticidi e prodotti fitosanitari in viticoltura, migliorando il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti e diminuendo il consumo di acqua in cantina. Questo grazie alle metodologie e tecnologie innovative sperimentate anche in due cantine modenesi (Cantina Cavicchioli e Cantina sociale di Carpi) nell’ambito del progetto europeo “Winenvironment” coordinato dall’istituto francese della Vite e del vino e il cui partner italiano è la Provincia di Modena. Oltre a Italia e Francia, i paesi coinvolti sono Spagna, Portogallo, Germania e Ungheria con istituzioni pubbliche, università, centri di ricerca, associazioni.
I risultati della sperimentazione sono stati illustrati a Vinitaly lunedì 26 marzo nel corso di un incontro al quale hanno partecipato Giandomenico Tomei, assessore all’Agricoltura della Provincia di Modena, Pierluigi Sciolette, presidente del Consorzio marchio storico dei Lambruschi modenesi, Jean Michel Desseigne e Sophie Penavayre, dell’istituto francese della Vite e del vino, Sandro Cavicchioli, enologo della Cantina Cavicchioli, Erennio Reggiani, enologo della Cantina di Carpi, e Marco Simoni, enologo dell’agenzia sperimentazione agroalimentare Astra di Imola.
I 15 viti-vinicoltori europei selezionati che hanno introdotto nel proprio ciclo produttivo le tecnologie proposte dal progetto «hanno raggiunto importanti obiettivi – ha spiegato Tomei – in termini di salvaguardia ambientale, a partire dalla coltivazione delle uve fino al risparmio sui consumi idrici».
I tre obiettivi specifici raggiunti dal progetto sono la riduzione del 20 per cento dei pesticidi utilizzati in viticoltura, un aumento del 10 per cento del trattamento e riciclaggio dei rifiuti e una riduzione del 30 per cento dei consumi idrici in cantina.
La produzione di uve è infatti una delle colture con il maggiore impatto ambientale: servono cinque litri di acqua per produrre un litro di vino. La riduzione del consumo è ottenuta migliorando le operazioni di risciacquo e riutilizzazione delle acque, oltre all’utilizzo di nuove tecnologie filtranti. A livello europeo, con una produzione totale intorno ai 180 milioni di ettolitri, si stima un possibile risparmio idrico superiore ai 250 milioni di ettolitri.
Il progetto è stato avviato nel 2009 con un finanziamento complessivo di circa un milione di euro.