Il bilancio per il 2012 della Provincia di Modena è stato approvato nella serata di mercoledì 7 marzo dal Consiglio provinciale con il voto di Pd, Idv e gruppo Misto, l’astensione dell’Udc e il voto contrario di Pdl e Lega Nord.
Secondo Fabio Vicenzi (Udc) «il contesto nel quale ci troviamo rende il bilancio molto difficile. Quello del 2012 è infatti il primo bilancio che avrebbe dovuto cominciare a ragionare in una prospettiva di estinzione dell’ente Provincia e che quindi doveva lavorare sul rinnovamento del nostro territorio perché se non si rinnova non avrà possibilità di crescita. Questo nuovo approccio non c’è stato e da qui – ha spiegato Vicenzi – il voto di astensione».
Per Dante Mazzi (Pdl), che pure ha apprezzato la decisione di destinare a investimenti gli oltre quattro milioni di euro di avanzo di amministrazione, il bilancio «è incoerente: non si possono aumentare le imposte, oltretutto non proporzionali al reddito come la Rc Auto, quando si sa che la Provincia è un ente in fase di chiusura. Quell’imposta non andava aumentata, bisognava lavorare davvero per recuperare l’evasione che è una piaga non solo fiscale ma anche sociale». Mazzi ha anche contestato «l’imprescindibilità» del contributo di 70 mila euro destinato al Museo Casa Ferrari, evidenziando «un peccato originale di non poco conto in tutta l’operazione e cioè che la casa natale di Enzo Ferrari non è in proprietà ma in affitto: non si può – ha affermato il consigliere – spendere denaro pubblico in modo così leggero».
Al contrario, per Davide Baruffi (Pd) il bilancio «persegue coerentemente, con concretezza e responsabilità, i piani di azione e le linee di indirizzo che ci siamo dati. Va poi aggiunto come elemento positivo il modo in cui stiamo affrontando questa stagione di trasformazione e riordino del governo del territorio».
Per Sergio Pederzini (Idv) il bilancio 2012 è «figlio delle politiche dissennate del governo precedente aggravate dalle scelte di quello attuale che penalizza tutti gli enti locali. Nonostante questo, il bilancio provinciale è sano e virtuoso ed è in grado, purtroppo servendosi di uno strumento obbligato come l’aumento della Rc Auto, di mantenere gli impegni sui fronti caldi del lavoro, della scuola e della viabilità. Sarebbe necessario spingere con maggior convinzione sulla promozione turistica del territorio cogliendo anche l’opportunità del Museo casa Enzo Ferrari che però ha bisogno di un progetto».
«L’aumento della tariffa della Rc Auto serve solo a compensare i tagli del governo» ha replicato Lorenzo Biagi (Lega nord) per il quale il bilancio «manca di chiarezza e coerenza». Biagi ha sostenuto che «è facile sparare contro il governo passato e non giudicare le scelte scellerate di quello in carica come per esempio la tesoreria unica per gli enti locali e rispetto alla quale non si capisce cosa intenda fare la Giunta.
Per Bruno Rinaldi (Pdl) l’aumento della Rc Auto era un passaggio obbligato «che avremmo fatto anche noi se fossimo stati al governo. Giusto sostenere le imprese – ha aggiunto il consigliere – ma senza dimenticare il ruolo delle banche sulle quali il governo Monti dovrebbe intervenire perché il sistema è vergognoso».
Per Patrizia Cuzzani (gruppo Misto), che ha critico il patto di stabilità come strumento «sommario e rozzo», la riduzione degli investimenti e la limitazione delle politiche di indebitamento previste dal bilancio «sono un atto di responsabilità verso le imprese perché significa che gli investimenti non superano le forze della Provincia che così riuscirà a onorare i pagamenti». Sul futuro delle Province, Cuzzani ha affermato che nel tempo altri enti e agenzie si sono sovrapposti alle Province, sono quindi questi gli enti che vanno aboliti subito. Sono gli enti burocratici che vanno tagliati non quelli democratici».
Luca Gozzoli (Pd) ha affermato che «una riforma seria delle istituzioni non può essere attuata con l’abolizione delle Province, scelta discutibile e che soprattutto non risolve i problemi. Noi dobbiamo per primi a proporre progetti di innovazione che salvaguardino la storia, la cultura e la ricchezza prodotte in questo territorio». Nel merito del bilancio, Gozzoli ha apprezzato la scelta delle alienazioni per far fronte agli investimenti e osservato che «nonostante i numerosi tagli, questo bilancio non ci toglie credibilità politica se sapremo interpretare le esigenze di chi paga il prezzo più alto di questa crisi».
Roberto Vaccari (Pd) ha messo in risalto «la gestione accorta del bilancio che rispetta il patto di stabilità e riesce nello stesso tempo a rispondere a esigenze prioritarie come l’edilizia scolastica, la manutenzione delle strade e il pagamento alle imprese in tempi brevi, un dovere morale».
Denis Zavatti (Lega nord) ha sottolineato come anche in questo bilancio l’unica soluzione trovata sia quella di aumentare le tasse ai cittadini: «Un piccolo aumento che però aggiunto ai tanti altri piccoli o grandi aumenti, come l’Imu che sta mettendo in ginocchio le aziende agricole, peserà tantissimo sulle famiglie e sulle imprese, maltrattate anche dalle banche».
Piena condivisione sul bilancio per Giorgio Siena (Pd) per il quale però sarebbe utile «affrontare il tema della riorganizzazione degli enti come è avvenuto per servizi come la sanità e la scuola. È impensabile non andare, per esempio, verso la fusione dei Comuni».
Bilancio 2012, dibattito in Consiglio
[n. 2 - marzo 2012]
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Pubblicato: 26 Marzo 2012 — Ultima modifica: 14 Giugno 2022