L’anno scolastico che verrà

La ripresa delle scuole indispensabile per riportare la normalità nella nostra vita sociale e funzionale alla ripresa dell'economia.
Giorgio Siena, consigliere PD
[n. 4 - Terremoto nel modenese - Dal Consiglio]

Con una stretta collaborazione fra le Istituzioni politico amministrative e quelle scolastiche si è cercato di chiudere questo capitolo dell’anno scolastico nel migliore modo possibile, tenendo presente che una serie di ragioni, anche di tipo emozionale e di tipo pratico, tutte e due insieme, hanno poi alla fine indotto a fare la scelta dell’Esame breve (o dimezzato) ridotto al solo colloquio.

L’anno scolastico si sta concludendo abbastanza serenamente nel migliore dei modi possibili.

La ripresa delle scuole è funzionale non solo alla normalizzazione della nostra vita sociale e cittadina, ma è soprattutto funzionale alla ripresa dell’economia. Non ci può essere un distretto economico che riprende a funzionare se non è supportato da un sistema scolastico, soprattutto quello di secondo grado, capace di funzionare come prima nei termini dei suoi contenuti immateriali.

In un certo senso l’istruzione è antisismica!

Da questo punto di vista l’esame della situazione delle strutture, dopo l’attendibilità e la verifica di tipo sismico, è una questione tecnico economica che deve essere valutata, però non possiamo sottacere il fatto che ci sono ragioni di sicurezza reale, e anche un po’ psicologica, rispetto alle famiglie, che ci fanno riflettere anche sulla recuperabilità di strutture scolastiche che hanno subito due eventi sismici piuttosto pesanti.
Non è un caso che le valutazioni che sono state fatte dai tecnici, al di là dell’esame della struttura in sé, avevano un’attenzione anche a questo aspetto, cioè alla ragionevole possibilità di riuso di queste strutture.

La progettazione di tipologie scolastiche nuove, quando necessario, deve avvenire in una coprogettazione fra tecnici progettisti e tecnici della scuola in modo che l’edificio scolastico esca dalle superate tipologie convenzionali di scuola con modelli innovativi (aule laboratorio, spazi comuni flessibili, aree comuni adattabili in base alla popolazione scolastica).

I tempi sono molto stretti ma l’apertura dell’anno scolastico, dato atto che c’è un impegno anche di flessibilità nella determinazione del calendario, deve tenere conto delle diverse realtà; ovvero come intendiamo restituire, dare un tetto, un edificio agli studenti?

Le strutture del territorio di Mirandola e Finale Emilia sono strutture che hanno verosimilmente davanti tempi che andranno dai quattro ai dieci anni per il loro ripristino. Ci sono anche ipotesi di abbattimento.

Si può accettare una soluzione a doppi turni se ha dei tempi brevi, ragionevoli, ben definiti.
L’ipotesi di strutture provvisorie con un utilizzo a doppi turni in scuole di secondo grado è incompatibile, se i tempi di riuso delle strutture scolastiche riguardano tempi non brevi, con il mantenimento della qualità scolastica.

Pubblicato: 27 Giugno 2012Ultima modifica: 08 Luglio 2022