Nelle aree colpite dal sisma sono state raccolte oltre 50 mila tonnellate di macerie derivanti dal crollo parziale o totale di edifici pubblici e privati causati dal terremoto e quelli derivanti da demolizioni di edifici pericolanti disposte dai Comuni, Vigili del fuoco e Protezione civile.
Gli interventi conclusi sono stati 145, mentre i sopralluoghi effettuati sono stati 327 su un totale di quasi 400 richieste.
Gli interventi completati, tutti da Aimag, riguardano i comuni colpiti dal sisma con numeri più elevati per numero di cantieri a Cavezzo, Mirandola, Novi, S.Felice e S.Possidonio.
I dati (aggiornati al 15 settembre) sono forniti dalla funzione “servizi essenziali” del Centro unico provinciale (Cup) di Marzaglia che continua a coordinare diverse attività di accoglienza, assistenza e ricostruzione.
La raccolta delle macerie viene effettuata attraverso i Centri operativi comunali (Coc) sulla base del decreto del Governo e delle circolari della Regione che prevedono risorse pari a 7,5 milioni di euro per queste operazioni e individua otto piattaforme di cui cinque nel modenese: Feronia di Finale Emilia, gli impianti Aimag di Fossoli di Carpi, Medolla e Mirandola e nell’area di Hera in via Caruso a Modena.
«L’attività è entrata a regime – sottolinea Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente – seguendo una procedura snella me nel pieno rispetto delle garanzie ambientali a partire dal delicato smaltimento dell’amianto per il quale non sono previste deroghe».
Le norme prevedono procedure specifiche anche per i rifiuti pericolosi e per la salvaguardia di materiali di interesso storico, artistico e architettonico. Tutti i materiali, inoltre, sono tracciabili dalla raccolta fino alla pesatura e selezione, effettuata con impianti mobili dei gestori o di ditte convenzionate, fino all’invio al recupero o smaltimento. Province, Arpa, e Ausl garantiranno la vigilanza ambientale e sanitaria sulle operazioni.
Le funzione “servizi essenziali” del Cup fin dalle prime ore del dopo sisma ha coordinato gli interventi di emergenza relativi a energia elettrica, servizio idrico, gas e comunicazioni e tutte le attivazioni relative ai campi degli sfollati (gestiti quasi 1.300 interventi). Nella funzione si sono avvicendati i tecnici di Hera, Aimag, Geovest, Enel, fino all’arrivo, a supporto dell’attività, di tecnici dell’Acquedotto Pugliese, Marche Multiservizi e Ancona servizi.