Intervenire sui comportamenti degli uomini autori dei maltrattamenti e non solo a protezione delle donne che ne sono vittima. È questo l’approccio innovativo per combattere la violenza sulle donne del centro Liberiamoci dalla violenza portato all’attenzione del Consiglio provinciale aperto di mercoledì 5 dicembre. La seduta dedicata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e quest’anno ha trattato in particolare dell’attività svolta dal Centro gestito dall’Azienda Usl di Modena, l’unico pubblico in Italia, che ha iniziato l’attività nel dicembre 2011.
Dopo i saluti del presidente del Consiglio provinciale Demos Malavasi e l’introduzione di Marcella Valentini, assessore provinciale alle Pari opportunità, sono intervenuti Silvana Borsari, responsabile Consultori familiari dell’Azienda Usl, Monica Dotti e Giorgio Penuti, coordinatrice e psicologo del centro Liberiamoci dalla violenza.
Per Monica Dotti coordinatrice del centro Liberiamoci dalla violenza, “è stata una grande sfida quella di far conto che in modo spontaneo diversi uomini prendessero contatto con LDV e decidessero di intraprendere un percorso di cambiamento. All’inizio non era così scontato che ciò potesse accadere, poiché è consolidata l’idea di una forte resistenza maschile nel chiedere un “aiuto” esterno e nel riconoscere di avere un problema; ma questo è realmente accaduto. Il lavoro con gli uomini autori di violenze domestiche ha come obiettivo principale quello di fermare le violenze e di favorire la sicurezza delle vittime (donne e bambini), ma deve essere anche concepito come parte di un processo più ampio di cambiamento culturale”.
Dalla data di apertura, 2 dicembre 2011, si sono rivolti al Centro LDV per chiedere aiuto rispetto al loro comportamento violento verso le partner 22 uomini. Due di questi, dopo un primo contatto telefonico, hanno disdetto gli appuntamenti; in totale si sono presentati 20 uomini, 18 sono italiani e 2 stranieri. La maggioranza ha un’età compresa tra i 36 ed i 50 anni.
Di questi, attualmente seguono il programma in 15; due uomini hanno già concluso il trattamento mentre i restanti tre uomini hanno abbandonato perché poco motivati ad iniziare un percorso di cambiamento e ad assumersi la responsabilità delle loro azioni violente.
È presente ampia eterogeneità dal punto di vista professionale e socioeconomico: operai, artigiani, commercianti, impiegati, liberi professionisti, rappresentanti, pensionati. Tre di essi risultano in cerca di occupazione.
Il titolo di studio degli uomini giunti al nostro Centro è in prevalenza il diploma (45%).
Molti uomini non ammettono di avere un problema con la violenza. Possono insultare o umiliare la compagna. Possono minacciarla, rinchiuderla in casa. Strattonarla o picchiarla, costringerla a fare del sesso quando lei non vuole. E, nonostante tutto questo, continuano a pensare di non essere violenti. O si rifugiano nell’idea di essere stati “provocati”.
Liberarsi dalla violenza richiede un impegno lungo e faticoso. Ma è l’unica strada per affrontare realmente le difficoltà e trovare delle soluzioni alternative. Il Centro offre un percorso terapeutico guidato da psicologi con esperienza nel lavoro con i problemi della violenza. Il Centro propone colloqui individuali e incontri di gruppo con persone che affrontano le tue stesse difficoltà. Non ci si libera mai da soli, ma insieme agli altri.