Stazioni sciistiche, il piano per ammodernare i servizi

[n. 1 - ottobre 2016]

Riqualificare le stazioni sciistiche modenesi, intervenendo su più fronti: dagli impianti di risalita, ai servizi in pista, dall’innevamento alla caratterizzazione dell’offerta, puntando su famiglie e bambini. Le priorità di intervento sono indicate in un documento, discusso mercoledì 23 marzo, dal Consiglio provinciale, in vista della Conferenza regionale sul turismo invernale in programma a Sestola il 12 aprile

«La stagione sciistica nelle stazioni modenesi non è ancora finita – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, presentando il documento – ma stiamo già pensando al futuro. Questo documento è un riferimento per il lavoro dei sindaci e della Regione per rafforzare la collaborazione e le strategie. Il comparto sciistico nel modenese rappresenta un asse portante per l’economia della montagna che va rilanciato se vogliamo continuare a competere con le stazioni alpine che possono contare su risorse pubbliche superiori grazie all’autonomia regionale. Per fare questo in accordo con i Comuni e i gestori privati abbiamo predisposto una proposta di piano di intervento che intendiamo verificare e costruire insieme alla Regione per individuare le risorse necessarie e un programma condiviso».

Il documento, partendo dall’analisi dei fattori critici, che vanno dai costi energetici, soprattutto per l’innevamento artificiale, dai costi per la sicurezza fino alle spese per le revisioni periodiche degli impianti di risalita, individua una serie di azioni strategiche che riguardano il comprensorio del Cimone, con proposte di intervento e rilancio anche per le stazioni delle Piane di Mocogno, Fiumalbo, S.Annapelago e lo sci di fondo a Frassinoro.

«Abbiamo effettuato – ha spiegato Muzzarelli – una ricognizione delle priorità, in vista dei prossimi finanziamenti della legge regionale 17; un compito che la recente legge di riordino istituzionale ha mantenuto per la Provincia che a Modena, in questo settore, ha maturato una lunga esperienza, partita con la definizione del Piano Illing. Ecco oggi si sente appunto la necessità di avviare un nuovo piano strategico partendo da un maggiore coordinamento delle azioni pubbliche e private».

Per quanto riguarda gli impianti, il piano della Provincia individua anche la programmazione, a partire dal quest’anno, delle revisioni generali che vanno fatte ogni 15 anni (nel comprensorio del Cimone sono due solo nel 2016 con hanno un costo di circa ogni 500 mila euro ciascuna) e di quelle speciali da effettuare ogni cinque anni.

Una delle priorità individuate dal piano della Provincia per il rilancio delle stazioni sciistiche dell’Appennino modenese è il potenziamento degli impianti di innevamento.

Questi impianti rappresentano una «autentica ancora di salvezza per tutto il comprensorio – si legge nel documento – come peraltro si è evidenziato nei mesi scorsi dove si è potuto sciare quasi esclusivamente su neve programmata, salvando la stagione. Occorre inoltre qualificare le bellezze naturali ed ambientali del nostro Appennino con i suoi splendidi scenari, intrecciando il lavoro anche con le iniziative del Parco per rafforzare le manutenzioni del territorio,  i servizi e i sentieri per potenziare la fruizione del territorio tutto l’anno».

Tra le proposte figurano l’aumento della capienza degli invasi da 70 mila a 110 mila metri cubi, alzando le sponde e ampliare il laghetto che si forma in primavera e autunno  a Sestola nella località Pianona a quota 1750  metri di altitudine.

Questi invasi trattengono l’acqua piovana e da sorgenti superficiali e hanno una funzione di autentici serbatoi in caso di siccità estiva.

La necessità di potenziare gli impianti di innevamento riguarda, tra le altre,  le stazioni del Cimoncino, Passo del Lupo e lago della Ninfa, Polle e Montecreto.

L’Appennino modenese deve diventare sempre di più a misura di famiglie e bambini con una attenzione particolare nei confronti di chi si avvicina per la prima volta allo sci.

Per centrare questi obiettivi sarebbe necessario potenziare i baby park esistenti e realizzarne di nuovi come alle Polle e a Montecreto; previsti anche il potenziamento del baby park al Cimoncino con una nuova area per famiglie sia invernale che estiva, una nuova area per famiglie a Pian del Falco, poi percorsi tematici per consentire ai genitori di lasciare in libertà i bambini e più opportunità per i principianti.

Per i baby park esistenti, invece, occorre realizzare diversi interventi strutturali e di adeguamento.

Tra le proposte figurano anche l’inserimento nel “sistema neve” con funzioni sovracomunali degli impianti sportivi come il Palaghiaccio, le piscine e i centri tennis di Fanano e Sestola.

Si punta infine a coinvolgere alberghi, scuole sci e le strutture sportive per fornire pacchetti completi e alcuni alberghi che si attrezzano per l’accoglienza ai bambini stessi. 

Per migliorare l’offerta di servizi nell’Appennino modenese, il piano della Provincia individua anche la necessità di realizzare nuovi  rifugi con una funzione sia invernale che estiva.

Le aree suggerite nella proposta sono al Cimoncino nella zona della ex stazione intermedia, nella località Belladonna al lago della Ninfa e alle Polle di Riolunato alla stazione di arrivo ex Polle Valcava.

Il piano, inoltre indica a Montecreto la sistemazione della pista Esperia, la sostituzione dello skilift Cervarola con una seggiovia e la sistemazione e qualificazione del rifugio Cervarola.

Una delle carenze principali individuate dalla Provincia è la mancanza di servizi igienici sulle piste per gli sciatori. Per questo si propone di allestire nuovi locali a basso impatto ambientale nei punti maggiormente frequentati: tra questi figurano l’ex stazione intermedia del Cimoncino, l’arrivo della seggiovia del Lago della Ninfa, la zona di partenza della seggiovia del Cimone ai Lamaccioni, l’ex arrivo della seggiovia Polle-Valcava e l’arrivo della seggiovia di Montecreto.

Il piano della Provincia individua anche una serie di interventi puntuali da realizzare nelle singole aree specifiche. Tra questi spiccano le sistemazioni dei parcheggi al Cimoncino, al Passo del Lupo e Lago della Ninfa e alle Polle fino alla necessità di servizi navetta tra i centri abitati del comprensorio del Cimone e le stazioni di risalita.

La varietà dell’offerta delle stazioni modenesi, infine, è una peculiarità che va rafforzata. L’Appennino modenese, infatti, è il luogo ideale anche per gli appassionati di sci di fondo, sci alpinismo e ciaspole.

Per questo una parte del piano è dedicata alla necessità di potenziare le stazioni sciistiche, come quelle di fondo a Frassinoro con gli impianti di Bosco reale, alle Piane di Mocogno, a S.Annapelago e a Fiumalbo.

Queste realtà consentono all’Appennino modenese di mettere in campo diverse opportunità  che si inseriscono nel progetto del turismo familiare a condizione che siano realizzati tutti gli interventi di adeguamento e ammodernamento.

Pubblicato: 25 Luglio 2016Ultima modifica: 13 Luglio 2022