I conti della Provincia nel 2016 si sono chiusi in equilibrio, però sulla capacità operativa dell’ente pesa il prelievo dello Stato, salito a 37 milioni di euro su un totale di 56 milioni di entrate tributarie.
La situazione finanziaria dell’ente emerge dai numeri del conto consuntivo, presentato al Consiglio provinciale e all’Assemblea dei sindaci (l’approvazione è prevista il 2 maggio) .
«I conti sono in ordine – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena – grazie alla riduzione delle spese per il personale e di gestione. Tutte le risorse scaturite dai risparmi, però, insieme a buona parte delle imposte versate dai modenesi, sono finite allo Stato per effetto dei prelievi previsti dalla legge di Stabilità».
Muzzarelli ha ricordato anche che, sempre a causa dei trasferimenti allo Stato, «è ormai praticamente impossibile assicurare le funzioni su viabilità e edilizia scolastica assegnate dalla legge di riforma. Non siamo tuttora nelle condizioni di approvare il bilancio di previsione 2017 e di finanziare investimenti con nostre risorse. Senza bilancio, inoltre, non riusciamo a far partire le opere, neanche quelle finanziate da altri enti, o dare continuità agli interventi di manutenzione di scuole e strade come vorremmo. E il decreto enti locali, approvato dal Governo, martedì 11 aprile, non è assolutamente sufficiente perché assegna alle Province solo 210 milioni su 650 milioni necessari come avevano stabilito anche gli organi tecnici del Governo stesso».
I prelievi dello Stato nel 2106 si aggiungono ai 28 milioni versati nel 2015 e ai 13 milioni del 2014.
Nel dettaglio del consuntivo risulta anche che nel 2016 le entrate tributarie sono salite di quasi un milione (erano 55 milioni nel 2015): 27,8 milioni arrivano dalla quota Rcauto (un milione in meno rispetto al 2015), un calo compensato dall’aumento delle somme incassate dalla quota sulle trascrizioni al registro automobilistico (passaggi di proprietà e nuove immatricolazioni): oltre 23,7 milioni (due in più rispetto al 2015) per effetto dell’andamento positivo del mercato dell’auto; stabile invece l’imposta ambientale (quasi 5 milioni) versata con la tassa comunale sui rifiuti.
Anche nel 2016 l’ente non ha stipulato nuovi mutui, come avviene dal 2012.
La spesa corrente risulta in calo, mentre restano elevati gli investimenti grazie soprattutto alle risorse provenienti da altri enti.