Dopo l’apertura anticipata della selezione al cinghiale e al capriolo maschio il calendario venatorio 2010 (che sarà valido anche nel 2011) approvato dalla Giunta provinciale di Modena prevede il primo giorno ufficiale di caccia alla piccola fauna stanziale, domenica 19 settembre, quando saranno impegnate tutte le doppiette modenesi: sia quelle che puntano alla selvaggina stanziale sia quelle dedicate agli ungulati.
Dal 1 settembre si entra nel periodo di preapertura per ghiandaia, cornacchia grigia, gazza e tortora con limitazioni al carniere.
«La novità più importante – sottolinea Gian Domenico Tomei, assessore provinciale all’Agricoltura – riguarda un ulteriore rafforzamento della caccia al cinghiale, attraverso l’anticipo dell’attività per i singoli cacciatori, al fine di contrastare la proliferazione che sta provocando troppi danni all’agricoltura in montagna. Già lo scorso anno abbiamo avviato un’azione più decisa che sta dando risultati positivi, tant’è che ora possiamo affermare che la situazione sta migliorando anche se permangono zone critiche come a Pavullo dove l’obiettivo resta la scomparsa totale di questa specie».
Tra le novità figurano anche alcune limitazioni tra cui spiccano la chiusura anticipata della caccia alla beccaccia al 31 dicembre, mentre quella al fagiano e alla lepre chiude il 6 dicembre; nell’Atc Mo 2 la caccia alla pernice rossa termina il 18 ottobre; per la piccola fauna stanziale nelle prime due giornate di caccia ogni cacciatore non potrà abbattere più di un capo; per ogni appostamento temporaneo non possono cacciare contemporaneamente più di due cacciatori e di norma si usano capanni portatili prefabbricati.
Viene specificato che per fucile scarico si intende l’arma che non contiene cartucce nel serbatoio e nemmeno in camera di cartuccia, mentre per le distanze di sicurezza (150 metri dalle abitazioni) non sono da considerare gli edifici con il tetto crollato e non in ristrutturazione.
Per la prima volta il calendario provinciale riconosce formalmente e regolamenta la caccia con il falco (consentita dalla legislazione nazionale e regionale) per la quale valgono le disposizioni previste per l’attività venatoria alla fauna stanziale.