Fanano Living Lab è un progetto che nasce alla fine del 2021 quando l’Amministrazione Comunale di Fanano contatta l’esperto di Progettazione Culturale Europea Eugenio De Caro, con l’obiettivo di una rigenerazione urbana del Borgo di Fanano. Sviluppare un Living Lab significa una compartecipazione di strategie di sviluppo tra Pubblica Amministrazione, Ricerca universitaria, Sistema delle Imprese e i cittadini stessi.
Il Bando, che ha richiesto diversi mesi di preparazione e di messa in rete tra le varie realtà del territorio, aveva la scadenza il 15 marzo del 2022. Gli esiti sono stati resi noti a giugno 2022 con 229 comuni in italia risultati vincitori, di cui due in Provincia di Modena: Fanano e Montecreto. Il Bando era all’interno del PNRR che utilizza i fondi destinati all’Italia del Programma NEXT Generation EU dell’Unione Europea.
La strategia di rigenerazione dei “Borghi di Fanano” punta a realizzare un Living lab per affrontare il tema dell’impatto della civiltà dell’uomo sulla natura, portando la ricerca e la pratica di vita sulla sostenibilità, sui cambiamenti climatici e sulla preservazione della biodiversità. Un luogo dove sviluppare i Green Skills necessari a coniugare tradizione e innovazione, tra nuovi processi produttivi circolari e un sistema agricolo da tutelare e valorizzare, ponendo al centro le persone, i valori culturali immateriali, il paesaggio e il patrimonio storico identitario.
Paola Guiducci, vice sindaca di Fanano, sottolinea quanto «il Living Lab sia una opportunità unica per coniugare valorizzazione, tutela del territorio e attrattività turistica attraverso lo sviluppo della consapevolezza di quanto il nostro agire debba essere in funzione di un rapporto armonico e rispettoso tra uomo e natura».
Un laboratorio vivente capace di attrarre capitale umano, migliorare il capitale ambientale e rigenerare quello sociale. Il Modello di living lab a cui si punta è quello della “Quintupla Elica”, che mira a potenziare in modo sostenibile il territorio, ad accompagnare nuove iniziative imprenditoriali e a migliorare la qualità della vita delle persone, attraverso una maggiore interazione tra istituti di ricerca, istituzioni pubbliche, organizzazioni private, società civile, cittadini e puntando ad attivare nuove dinamiche di relazione con l’ambiente.
Eugenio De Caro, coordinatore del Living Lab, sottolinea «l’importanza della strategia di co-progettazione, che coinvolge direttamente cittadini e beneficiari delle azioni di sviluppo: in questo modo le politiche di sviluppo non cadono dall’alto, rimanendo proprio per questo molte volte lettera morta, ma nascono dal basso, dai bisogni effettivi delle comunità locali».
Il Living Lab consente di sviluppare una visione condivisa di territorio e attivare processi di apprendimento collettivo e di innovazione locale, mettendo al centro sia le persone che il contesto ambientale da tutelare e da cui trarre benefici in termini di servizi eco-sistemici. Da una progettazione “human centred”, di cui da anni si discute, con il Living Lab di Fanano si promuove una prospettiva innovativa che guarda alle persone e all’ambiente in modo armonico, e incentiva lo sviluppo di conoscenze e la co-creazione di soluzioni capaci di migliorare la salute delle persone, incrementare l’economia locale, tutelare gli eco-sistemi naturali e valorizzare il paesaggio.
Tra gli obiettivi del progetto c’è la realizzazione dell’osservatorio sulla qualità dell’aria e la stazione meteorologica del Monte Cimone gestita dal CNR, la promozione di aziende, produzioni agricole di pregio e associazioni del territorio, il Simposio internazionale di Scultura su pietra, la valorizzazione di persone che custodiscono saperi e tradizioni locali, amministrazioni pubbliche orientate allo sviluppo sostenibile e inclusivo, la promozione dell’ambiente appenninico e la natura con i suoi caratteri distintivi di pregio e unicità.
Serve però una strategia unitaria di rigenerazione e una serie di investimenti mirati: una strategia capace di mettere a sistema gli elementi distintivi del territorio per fare di Fanano il primo Living Lab su cambiamenti climatici e biodiversità in Italia.
La prima strategia operativa del Fanano Living Lab a prendere le mosse è il Simposio Internazionale di Scultura su Pietra in programma dal 17 giugno al 7 luglio, con artisti internazionali che realizzeranno sei opere tematiche in pietra dedicate al rispetto della natura e alla sostenibilità di ambientale e paesaggio, con l’avvio della residenza artistica di Michele Ciacciofera che attiverà un fitto dialogo con le comunità, le associazioni e le istituzioni locali in vista della realizzazione un’opera monumentale di Land Art e con l’arrivo a Fanano nei fine-settimana di fine giugno e inizio luglio di cinque performer internazionali 2024 che contribuiranno a fare di questo piccolo Comune dell’appennino modenese un vero e proprio catalizzatore dei nuovi scenari di rapporto tra arte, paesaggio e natura
Le altre azioni, da sviluppare entro il giugno 2026 prevedono l’adozione di una strategia volta a contrastare la diminuzione della crescita spontanea del Mirtillo nero dell’Appennino modenese, la promozione, in collaborazione col Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio, della coltivazione di piante officinali sul territorio montano di Fanano e dei comuni limitrofi, l’attivazione di un centro formativo sull’eco-compatibilità tra uomo e ambiente collegato ai dati provenienti dall’Osservatorio Climatico del CNR presente sul Monte Cimone ela realizzazione di un’eco-Area ambientale immersiva collegata allo sviluppo di percorsi escursionistici per bike ed e-bike.
Per consultare tutti gli aggiornamenti relativi al Living lab si può consultare il sito www.fananolivinglab.it