«Sereno ma amareggiato». Si definisce così il vicepresidente della Provincia di Modena Maurizio Maletti commentando la sentenza della Corte dei Conti con la quale una trentina tra consiglieri provinciali e assessori in carica nel 2003, oltre ad alcuni dirigenti, sono stati condannati per “dolo contabile” per aver assegnato, con voto unanime del Consiglio provinciale, un contributo di 20 mila euro a un’associazione del Costarica per l’acquisto di cento ettari di foresta tropicale nell’ambito di un progetto di cooperazione internazionale nel quale erano impegnate le Guardie ecologiche volontarie, legate alla Provincia da una specifica convenzione. La condanna riguarda anche la spesa di 6.400 euro del viaggio istituzionale durante il quale venne firmato l’accordo internazionale alla presenza di alcuni giornalisti modenesi. A carico dei condannati anche i 14 mila euro delle spese di giudizio.
«Sono sereno perché resto dell’idea di aver contribuito a fare una cosa giusta, in modo trasparente e nelle sedi dovute – spiega il vicepresidente Maletti, già assessore nella giunta del 2003 – e sono amareggiato perché viene avvalorata una lettura che stravolge quanto realmente accaduto, dando l’idea di una Provincia con velleità di occuparsi di cose non legittime. Ci sentiremo tra tutti gli interessati, ma prevedo che ricorreremo in appello».
La Corte dei Conti, in particolare, citando una sentenza del luglio 2008 della Sezione prima centrale d’appello, ha considerato illegittima «l’attività di promozione all’estero» in quanto ritenuta non di competenza degli enti locali. E per la Corte l’iniziativa non rientra negli obiettivi di “Agenda 21”, indicati dal Consiglio provinciale, e non è conforme alle procedure previste dal Protocollo di Kyoto al quale si richiamava lo spirito del provvedimento.
Nella sentenza di condanna, inoltre, si sottolinea come la competenza dell’atto sarebbe stata propria della giunta e non del Consiglio come invece è avvenuto e avrebbe, comunque, dovuto essere assunto «mediante selezione concorsuale dei richiedenti contributi». Non conforme all’ordinamento è stato considerato anche l’utilizzo del fondo di riserva per rifinanziare il capitolo di spesa «apprestando le risorse necessarie per la concessione del contributo, inizialmente non previsto». Rispetto al viaggio, la sentenza spiega come l’effettiva finalità fosse «conseguire il riscontro mediatico e di immagine» sulla stampa locale sottolineando la presenza di giornalisti «invitati a far parte della delegazione».