caro frutta e verdura ma l’agricoltore non guadagna”doppi cartellini sui prodotti con il prezzo all’origine”

Sui cartellini alla vendita della frutta e verdura deve essere esposto sia il prezzo alla vendita che quello pagato al produttore agricolo. E’ questa la proposta approvata dal Consiglio provinciale, con un documento dove si sottolinea “il divario tra il prezzo dei prodotti agricoli alla produzione e quello riscontrato negli esercizi commerciali”; un divario “determinato da costi di sistema elevati (trasporti e logistica) e dalla intermediazione”.


Hanno votato a favore la maggioranza (Ds, Margherita, Prc e verdi) e An; contrari Forza Italia e Lega nord.


Aderendo ad una petizione popolare della Cia (Confederazione italiana agricoltori) che ha lanciato la proposta dei doppi cartellini, il Consiglio ritiene necessario garantire una corretta informazione ai cittadini e la massima trasparenza sulle diverse fasi della formazione dei prezzi.


“E’ una proposta provocatoria – sottolinea Demos Malavasi, capogruppo Ds – per richiamare l’attenzione su una situazione ormai intollerabile. I produttori agricoli guadagnano una miseria dal loro prezioso lavoro e i cittadini pagano la frutta e la verdura a prezzi instostenibili. A rimetterci sono anche i commercianti i quali oltre a essere ingiustamente accusati dei prezzi elevati, devono subire una forte contrazione delle vendite perché i consumi con questi prezzi sono in calo”.


La proposta del Consiglio non è stata condivisa dai consiglieri di Forza Italia perché, come ha spiegato Giovanna Bertolini “con il doppio cartellino non si evidenziano i passaggi intermedi e si finisce con il penalizzare ingiustamente solo i commercianti. Inoltre se con questo sistema si pensa di garantire una maggiore trasparenza perché non estenderlo a tutti i prodotti?”. Giudizio condiviso da Enrichetta Annovi (FI) che ha accusato la maggioranza di “voler fare i conti in tasca ai commercianti” e Dante Mazzi (FI) che ha parlato di “caccia alle streghe”, mentre Giorgio Barbieri (Lega nord) ha sottolineato la necessità di “accorciare la filiera e garantire una maggiore informazione sui prodotti soprattutto quelli importati”.


Luca Caselli (An) ha sollecitato “una maggiore attenzione nei confronti l’agricoltura biologica favorendo anche il consumo consapevole”. Il documento, proposto dalla maggioranza di centro sinistra, chiede anche un accordo tra le associazioni degli agricoltori, dei trasformatori sia artigiani che industriali, dei commercianti e dei consumatori per garantire la rintracciabilità del prodotto, la trasparenza dei prezzi e la esclusione di soggetti e passaggi estranei alla filiera.

Pubblicato: 18 Maggio 2005Ultima modifica: 25 Agosto 2005