polizia provinciale, il rapporto sull’attività 2004 / 2i piani di controllo del cinghiale e delle nutrie

I cinghiali da alcuni anni stanno invadendo le montagne modenesi. Per mettere un freno a questa autentica esplosione che provoca seri danni all’ecosistema e all’agricoltura, la Provincia ha avviato un’attività di controllo che coinvolge, oltre alla Polizia provinciale, circa 860 di cacciatori “selettori” autorizzati. Questa attività nel 2004 ha portato all’abbattimento di oltre 600 cinghiali.


“L’equilibrio della fauna – spiega Emanuela Turrini, comandante della Polizia provinciale – si mantiene anche garantendo un ottimale rapporto numerico tra le diverse specie. Per questo è importante controllare alcune specie che si stanno moltiplicando nel modenese come cinghiali, nutrie e diversi tipi di uccelli. Un lavoro che riusciamo ad effettuare anche grazie alla collaborazione dei cacciatori”.


Per l’attività di controllo dei cinghiali gli agenti provinciali si avvalgono anche del prezioso lavoro di un segugio e di un Alpenlaendische Dachsbracke, una razza conosciuta ed apprezzata per l’eccezionale predisposizione dimostrata per la caccia al cinghiale.


Ma non c’è solo l’emergenza cinghiali a minacciare l’ecosistema modenese. In pianura l’esplosione delle nutrie sta mettendo a rischio la sicurezza dei fiumi. Questi roditori, simili al castoro ma di dimensioni maggiori, vivono lungo i fiumi e scavano le loro tane sulle pareti degli argini; con l’azione dell’acqua questi buchi possono diventare vere proprie voragini capaci di avviare, in caso di piena, pericolosi fenomeni di erosione. Per garantire la stabilità degli argini e tenere sotto controllo l’equilibrio di tutto l’ecosistema fluviale, la Provincia ha dovuto abbattere oltre 5000 capi nel solo 2004.

Pubblicato: 23 Marzo 2005Ultima modifica: 25 Agosto 2005