Via libera, il 18 luglio, del Consiglio provinciale al bilancio 2017 della Provincia.
Nel documento sono previste entrate e spese correnti per complessivi 74 milioni di euro (ancora in calo, erano 190 milioni nel quinquennio 2001-2005).
Durante il dibatitto Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia, ha affermato che «dopo la riforma Delrio occorre adeguare il quadro istituzionale al risultato del referendum, senza ritornare alle vecchie Province ma consentendoci di funzionare al meglio. I prelievi dello Stato sono partiti nel 2015 prevedendo l’abolizione dell’ente che il referendum ha bocciato, aprendo questa difficile fase di incertezza».
Maria Costi, vicepresidente della Provincia, ha parlato di «documento di pura sopravvivenza visto che anche quest’anno siamo costretti a versare allo Stato 37 milioni di euro su un totale di circa 60 milioni di entrate»
Sul fronte delle entrate, oltre a quelle tributarie (provenienti da quote di Rcauto e Ipt), sono comprese risorse pari a 800 mila euro dalla Regione per la viabilità e circa tre milioni dallo Stato per la gestione delle funzioni, mentre le entrate extratributarie si attestano a 3,7 milioni (dovute in buona parte ai dividendi della partecipazione alla società Autobrennero).
Le spese personale scendono ancora da 13 a 12 milioni (anche per effetto del trasferimento allo Stato del personale del Fermi; erano 18 milioni nel 2015), mentre buona parte delle spese correnti è rappresentata dal contributo di oltre 37 milioni costituito dal prelievo dello Stato previsto con le leggi di Stabilità degli ultimi anni e dal decreto fiscale degli 80 euro.
Sugli investimenti la Provincia di Modena presenta un piano di oltre 65 milioni di euro quasi tutto finanziato con risorse di altri enti vincolate al singolo progetto.
Il documento è stato approvato con l’astensione del gruppo Uniamoci che aveva presentato sei emendamenti al Documento unico di programmazione, respinti nel corso della discussione.