Contro l’inquinamento atmosferico la Regione Emilia Romagna, con le Province e le città superiori ai 50 mila abitanti, ha predisposto un accordo di programma 2010-2012. L’accordo assume come obiettivi dell’azione delle amministrazioni emiliane le direttive dell’Unione Europea contro il superamento dei limiti di emissione nell’aria delle sostanze inquinanti dovute principalmente al traffico veicolare, il risanamento e la tutela della qualità dell’aria costituiscono infatti un impegno irrinunciabile in tutte le politiche della Regione Emilia-Romagna, valutate le importanti implicazioni sulla salute dei cittadini e sull’ambiente.
Nel nuovo accordo sono confermate tutte le azioni previste negli Accordi di programma e nei Piani di risanamento provinciali della qualità dell’aria degli anni passati, che hanno contribuito ad un miglioramento dell’inquinamento da PM10, seppure non in maniera sufficiente da permettere il rispetto dei valori limite.
Confermati gli interventi per il rafforzamento del trasporto pubblico con l’ammodernamento del parco autobus con mezzi a metano ed elettrici, della valorizzazione del trasporto ferroviario, per il risparmio energetico a partire da una corretta progettazione degli edifici e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
I dati 2010 diffusi dalle stazioni di monitoraggio dell’aria della regione confermano la forte criticità dell’inquinamento, comune a tutte le città della pianura padana. Al 21 settembre quasi tutte le province emiliane avevano superato il numero dei 35 superamenti consentiti al valore limite per il PM10: 50 ug/m3. E da questi dati discendono i provvedimenti di limitazione del traffico contenuti nell’accordo.
Come nell’anno scorso le limitazioni partiranno dal 1 novembre e riguarderanno nei giorni feriali i veicoli più vecchi ed inquinanti, sprovvisti di filtri antiparticolato.
Dal 7 gennaio le misure di limitazione saranno intensificate fino al 31 marzo con il ritorno dei giovedì ecologici, con il blocco totale di gran parte dei veicoli.
E’ quest’ultima una misura contestata da diverse amministrazioni che la ritengono superata ed inefficace. «Sottoscriveremo ugualmente la manovra – hanno dichiarato gli amministratori modenesi Stefano Vaccari, Simona Arletti e Simone Tosi, assessori all’Ambiente rispettivamente della Provincia di Modena, del Comune di Modena e del Comune di Carpi dopo l’incontro – che si è svolto martedì 21 settembre a Bologna nella sede della Regione – sulla manovra antismog – che riteniamo comunque indispensabile per combattere le concentrazioni delle polveri sottili nell’aria anche se ribadiamo che il blocco del giovedì non risulta più efficace. Abbiamo apprezzato, tuttavia, l’accoglimento di alcune delle nostre proposte come quella relativa ai contributi per l’installazione dei filtri antiparticolato. Ma soprattutto – aggiungono gli assessori – la Regione ha accettato, su proposta di Modena e Reggio Emilia, di aprire un tavolo di confronto con Province e Comuni per valutare la validità dell’accordo al fine di uscire dalla logica dei blocchi, nel rispetto delle direttive europee e del nuovo decreto legge 155 che entrerà in vigore il 30 settembre con modifiche significative ai piani di risanamento dell’aria».
Con una lettera inviata nell’agosto scorso al presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, gli amministratori modenesi avevano chiesto di eliminare il blocco del giovedì ritenendola una misura di efficacia estremamente limitata rispetto al passato perché il rinnovo del parco veicolare ha ridotto il numero dei veicoli coinvolti e sostituendola con misure alternative sui mezzi più inquinanti e l’organizzazione di alcune domeniche ecologiche come quelle avvenute a Modena il 12 settembre e a Carpi il 19 settembre.