Una scelta di sviluppo, nonostante i tagli ai bilanci e nonostante l’incerto destino delle Province («ma ora ci siamo e responsabilmente operiamo»), per sostenere l’economia del territorio e contribuire al suo rilancio. E’ una delle principali chiavi di lettura suggerita dal presidente della Provincia Emilio Sabattini per il bilancio 2012 dell’ente approvato nella serata di mercoledì 7 marzo dal Consiglio provinciale con il voto di Pd, Idv e gruppo Misto, l’astensione dell’Udc e il voto contrario di Pdl e Lega Nord. La manovra finanziaria, che complessivamente è di 136 milioni, conferma infatti 7 milioni di investimenti finanziati con risorse dell’ente che si aggiungono però ai circa 49 milioni di interventi già in programma.
«Per questi cantieri che apriranno nel corso dell’anno – ha annunciato il presidente Emilio Sabattini – metteremo a disposizione nelle prossime settimane un’agenda chiara della tempistica, non ci basta annunciare i numeri».
Nel bilancio approvato sono confermate le razionalizzazioni sul fronte della spesa, sia per il personale (cala di oltre un milione rispetto allo scorso anno) che per le cosiddette spese di sviluppo (i progetti dei diversi assessorati) che diminuiscono del 10 per cento assestandosi sui quattro milioni di euro.
Confermato anche l’aumento dell’aliquota Rc auto, passata dal 12,5 per cento al 16 per cento con un’incidenza per i cittadini di 2,85 euro ogni 100 euro di polizza, così come la scelta di non procedere al progetto di riorganizzazione delle sedi inserendo l’ex caserma Fanti tra i beni alienabili per finanziare, in caso di vendita, ulteriori investimenti.
«I tagli ai trasferimenti – ha precisato l‘assessore al Bilancio Marcella Valentini – si traducono in oltre 13 milioni di euro che dovremo “restituire” allo Stato, rispetto ai sei dello scorso anno. Ma questo bilancio di previsione pone le basi per rispettare il Patto di stabilità e quindi garantire il regolare pagamento dei lavori pubblici alle imprese fornitrici entro i tempi contrattuali».
Nel voto sono stati accolti anche gli emendamenti proposti dal capogruppo dell’Udc Fabio Vicenzi (con la sola astensione della Lega Nord) per assegnare 250 mila euro a un fondo per incentivi alle imprese (riducendo di una cifra equivalente il fondo per il piano energetico) e anticipare interventi previsti in due edifici scolastici (il Da Vinci di Carpi e il Corni di Modena) per una cifra complessiva di 200 mila euro.
Approvato anche l’ordine del giorno proposto dal capogruppo del Pdl Dante Mazzi (con il solo voto contrario del gruppo Misto) per sollecitare la giunta a utilizzare per l’edilizia scolastica eventuali entrate aggiuntive, anticipando gli interventi previsti nel Piano degli investimenti.
Non sono stati approvati, invece, gli emendamenti del Pdl sulla diminuzione del fondo di ammortamento per assegnare oltre un milione di euro alla manutenzione degli edifici scolastici (a favore solo Pdl e Lega) e sull’assegnazione di 181 mila euro al fondo per incentivi alle imprese (a favore Pdl, Lega e Udc) con tagli equivalenti al Museo Casa natale Enzo Ferrari (70 mila euro), ai rimborsi spese degli amministratori (10 mila euro), al Centro documentazione donna (3 mila euro) e a incarichi e collaborazioni (98 mila euro).
Bocciati anche gli ordini del giorno del Pdl per incrementare il sostegno all’accesso al credito per le imprese (a favore Pdl, Lega Nord, Udc e Idv, contrari Pd e gruppo Misto) e per trasferire proprietà immobiliari (tra le quali l’ex Caserma Fanti) e partecipazioni societarie alla Promovi, società immobiliare della Provincia, per garantire circa 24 milioni di euro di entrate con le quali finanziare investimenti. Non approvato anche l’ordine del giorno dell’Udc che proponeva la destinazione di risorse a progetti tesi a promuovere fusioni tra Comuni, superando le Unioni (a favore Udc e Idv, contrario il Pdl, astenuti Pd, Lega Nord e gruppo Misto).
Approvato all’unanimità dei presenti anche un ordine del giorno che propone risparmi di spesa del Consiglio provinciale per destinare risorse a progetti di pubblica utilità. Lo hanno sottoscritto il presidente e il vice presidente del Consiglio (Demos Malavasi e Mauro Sighinolfi) insieme a tutti i capigruppo.