Dall’esame del Bilancio consuntivo 2010, discusso nella seduta consiliare del 13 aprile scorso, ci sono interessanti elementi riportati negli stessi documenti ufficiali, che confermano dubbi e critiche alle scelte politiche ed economiche del presidente Sabattini e della sua maggioranza di sinistra.
Di seguito riportiamo gli esempi più significativi, che dimostrano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la fondatezza di quanto abbiamo denunciato in tante altre occasioni.
Mercato del lavoro (Relazione della Giunta, pag. 8)
“L’incremento costante della popolazione residente (arrivata a 699.541 unità al 1° ottobre 2010) e soprattutto la crescita incessante dei flussi migratori in cerca di opportunità occupazionali (12.6% gli stranieri residenti sulla popolazione complessiva a ottobre 2010), possono generare, se protratti nel tempo, ricadute sociali negative ed il deteriorarsi di un modello di integrazione e di equità sociale che ha da tempo contraddistinto Modena”.
Il quadro delle risorse (Relazione della Giunta, pag. 8)
“Nel 2010 si evidenzia una ripresa del gettito per l’addizionale sul consumo di energia elettrica rispetto al 2009. Nel quinquennio cresce sempre l’imposta sulla tutela ambientale (TARSU/TIA), il cui importo deriva però dalle opzioni tariffarie applicate dai Comuni e non dalla Provincia”.
Conto economico (Relazione del Collegio dei Revisori, pag. 9)
“Il risultato economico depurato della parte straordinaria presenta un saldo negativo di €760.322,80”.
Conto del patrimonio (Relazione del Collegio dei Revisori, pag. 13)
“Il Collegio prende atto che le perdite 2009 di ATCM (€ – 3.656.446) e Modena Fiere (€ – 579.762), delle cui società deteniamo rispettivamente il 14,79% e il 14,61%, riducono il patrimonio netto delle stesse in misura consistente. Nel caso di ulteriori, probabili e prossime perdite, nel 2010, si potrebbe verificare la riduzione del capitale sociale di oltre un terzo per perdite, con ovvie conseguenze civilistiche. Riguardo a ciò, il Collegio invita ad un’attenta valutazione e monitoraggio. Infine, riguardo la controllata Promovi srl (detenuta al 100%) si ricorda che la stessa società rimane debitrice dell’ente per oltre 16 milioni di Euro”.
Nella documentazione ufficiale del Bilancio consuntivo anche i numeri ci danno ragione e le stesse raccomandazioni del Collegio dei Revisori rappresentano una sorta di certificazione, che avvalora le nostre preoccupazioni sulla situazione patrimoniale di ATCM, ModenaFiere e Promuovi, una società-veicolo di cui abbiamo contestato l’opportunità della costituzione e la stessa gestione economica.
Da quanto sopra citato occorre sottolineare l’allarme lanciato dalla stessa Giunta sulla tenuta del mercato del lavoro e del welfare a causa della crescita incessante dei flussi migratori, in grado di compromettere lo stesso modello di integrazione. L’immigrazione incontrollata, favorita dalle politiche della sinistra, avrà nel prossimo futuro evidenti ripercussioni negative anche in ambito dell’istruzione e della sanità a causa di una domanda crescente, sproporzionata rispetto alle risorse a disposizione.
I dati economici offrono altri spunti di riflessione anche dal punto di vista politico.
Nel 2010, sebbene in misura ridotta rispetto al 2009, il bilancio chiude in attivo grazie alla parte straordinaria e ad entrate tributarie a carico di imprese e famiglie.
Aumenta significativamente l’entrata dall’addizionale sui consumi non domestici di energia elettrica a conferma che questa addizionale grava su tutte le attività economiche (produttive, commerciali, studi professionali) come variabile indipendente dall’andamento economico, tenuto conto della rigidità dei consumi per la maggior parte delle attività produttive e dell’aumento della base imponibile per i rincari delle bollette. E’ significativo anche l’aumento dell’imposta sulla tutela ambientale che beneficia degli aumenti tariffari di Tarsu e Tia. Il gettito a favore delle casse provinciali aumenta di anno in anno grazie ai continui rincari decisi dai Comuni, soci delle società di gestione per la raccolta dei rifiuti.
Di fatto quindi è dimostrato che anche in periodo di crisi economica la Provincia continua a spremere il sistema produttivo e le famiglie: alle chiacchiere della sinistra che promette sostegno a famiglie e imprese si contrappone la realtà delle varie addizionali provinciali, applicate ai massimi livelli su tariffe che gravano proprio su cittadini già in difficoltà economica.