«Un bilancio solido, pur con una riduzione consistente delle entrate dovuta alla crisi economica e ai tagli, che ha permesso alla Provincia di Modena di tenera alta la spesa per investimenti e di rispettare il Patto di stabilità». Lo ha affermato l’assessore al Bilancio Marcella Valentini illustrando mercoledì 23 marzo al Consiglio provinciale il Consuntivo 2010 (140 milioni il dato complessivo, con oltre 37 milioni di spese in conto capitale) che sarà discusso e proposto al voto il 13 aprile.
Oltre alla riduzione delle entrate tributarie (ormai consolidate intorno ai 57 milioni, circa sei in meno rispetto al 2008, in gran parte a causa della contrazione delle imposte legate al mercato dell’auto), l’assessore Valentini ha sottolineato l’alto livello di autonomia finanziaria dell’ente (le entrate proprie coprono i due terzi del bilancio), la sostanziale assenza di trasferimenti dallo Stato, mentre l’apporto della Regione, per funzioni delegate o per trasferimento di risorse europee, rappresenta il 30 per cento delle entrate correnti. L’avanzo disponibile è di 222 mila euro: «Rappresenta lo 0,16 per cento rispetto alle spese e testimonia la capacità dell’ente di utilizzare al meglio tutte le risorse a disposizione» ha spiegato l’assessore Valentini.
La razionalizzazione dei costi di gestione ha permesso anche di ridurre la rigidità del bilancio (passata dal 42,7 al 41,2 per cento) dovuta all’incidenza delle spese di personale e dei mutui. Da una parte hanno influito il contenimento dei dipendenti (613 nel 2010 rispetto ai 640 del 2005) e la riorganizzazione che ha permesso di ridurre le figure dirigenziali, dall’altra è entrata a regime l’operazione di estinzione anticipata dei prestiti avviata nel 2009 che riduce le rate di ammortamento.
Il rispetto del Patto di stabilità ha consentito di evitare sanzioni come l’impossibilità di accendere mutui per investimenti o il rallentamento del pagamento dei fornitori. «La Provincia ha effettuato nel 2010 quasi 22 mila liquidazioni dal valore complessivo di 132 milioni di euro – ha spiegato l’assessore – pagando sempre gli oltre 4 mila fornitori nei tempi contrattuali, mediamente in meno di 45 giorni. E nessuno si è avvalso della possibilità di farsi anticipare la liquidità dall’istituto di credito che gestisce la tesoreria, possibilità che comunque avevamo inserito nel protocollo anticrisi proprio per garantire alle aziende locali il respiro necessario ad affrontare le difficoltà economiche».