Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) arriveranno alla sanità modenese risorse pari a circa 47 milioni di euro che saranno investiti per il potenziamento della rete territoriale e le nuove tecnologie.
I progetti sono stati illustrati da Antonio Brambilla, direttore dell’Ausl di Modena, alla Conferenza territoriale sociale e sanitaria, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, che si è svolta nei giorni scorsi con la partecipazione di sindaci, autorità sanitarie, dell’Università e della Regione.
Il piano sarà inserito nell’accordo di programma tra Regione e Governo che sarà approvato entro la fine dell’anno, al fine di consentire di partire con i decreti sui fondi già dall’inizio del 2022.
Come ha sottolineato Brambilla, infatti, «i tempi sono molto stretti visto che tutti i progetti finanziati devono essere conclusi entro il 2026».
Il piano è stato condiviso dai sindaci che hanno sottolineato la scelta strategica di potenziare la rete territoriale delle Case della salute (nel Pnrr denominate Case di comunità) e Ospedali di comunità (Osco) anche sulla base dell’esperienza maturata durante la pandemia che, come è stato sottolineato, ha messo in evidenza la necessità di avvicinare la sanità ai cittadini, potenziando i servizi di prossimità e la domiciliarità; giudicato positivo anche il riequilibrio sulla distribuzione delle risorse sui territori.
Come è stato evidenziato durante la Conferenza, si tratta del più importante investimento sulla rete sanitaria provinciale della storia della sanità modenese destinato a rivoluzionare e migliorare la qualità dell’assistenza garantita ai cittadini.
Nel piano oltre 35 milioni di euro sono destinati alla realizzazione o ristrutturazione di 14 Case della salute, tre Osco e sette centrali operative territoriali, mentre quasi 12 milioni saranno investiti per investimenti tecnologici.
La “Missione 6” del Pnrr prevede risorse a livello nazionale pari a oltre 15 miliardi di euro dedicati alle “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” e per “Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario”