Riduzione della produzione dei rifiuti urbani nel suo complesso, con l’individuazione di azioni concrete attivabili immediatamente dai Comuni, e di quelli urbani biodegradabili in discarica, come richiesto dall’Unione europea; aumento della quantità di rifiuti da avviare al recupero grazie all’incremento della raccolta differenziata e riduzione progressiva del ricorso alle discariche, che entro il 2019 riceveranno una quota residua pari all’1 per cento dei rifiuti urbani prodotti nel territorio provinciale; conferma per il termovalorizzatore di Modena del ruolo che già gli attribuiva il Piano rifiuti del 2005, ancora in vigore, e del limite delle 240 mila tonnellate all’anno previsto dalla Valutazione di impatto ambientale (Via) a cui è stato sottoposto l’impianto in quella fase.
Sono i temi principali dei documenti di pianificazione e programmazione che la Provincia di Modena approverà nelle prossime settimane per fornire alla Regione gli elementi per la definizione del Piano di sua competenza sulla base della nuova normativa. «E’ un modo per adempiere responsabilmente al compito di governare i rifiuti urbani prodotti nel nostro territorio» spiega l’assessore all’Ambiente Stefano Vaccari sottolineando che si tratta dei risultati del percorso avviato nel 2010 per l’aggiornamento del Piano provinciale per la gestione dei rifiuti che nel luglio del 2011 ha portato alla realizzazione della Conferenza di pianificazione. Ma ora il percorso verso l’adozione del Piano provinciale è stato modificato con l’approvazione della nuova legge regionale.
«Presenteremo al Consiglio provinciale – annuncia Vaccari – l’approfondimento e il monitoraggio 2011 del Piano rifiuti (con quadro conoscitivo, scenari attuativi e analisi ambientali) insieme a due Piani programma, immediatamente operativi, per la riduzione della produzione di rifiuti e la riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica».