O l’Europa si pone seriamente il problema di aiutare l’Italia o tra poco non solo l’Italia, ma anche i Paesi limitrofi, saranno invasi dagli immigrati. Lo spaccato che emerge è drammatico perché, accanto ad una parte minoritaria che ha il diritto ad essere accettata come rifugiati – penso a chi viene dall’Iran, dall’Iraq, dalla Somalia, dalla Eritrea – la maggior parte dei tunisini che stanno in questi centri sono lì in attesa di andare via e non hanno alcun titolo ad essere trattenuti.
Quello che chiediamo è un piano straordinario perché è da irresponsabili dividersi anche sul tema dell’immigrazione facendo polemica gli uni contro gli altri, la destra contro la sinistra, chi è al governo contro chi sta all’opposizione.
Questo è un evento a cui non si può reagire con le solite categorie ideologiche della destra o della sinistra.
L’Italia deve accogliere i rifugiati e gli esuli politici che scappano da regimi spaventosi. Ma il nostro Paese non può diventare la meta di tutti i clandestini che dalla Tunisia e dal resto del Maghreb partono verso l’Europa e si fermano a Lampedusa.
Non si tratta di evocare le categorie dell’umanitarismo e dell’accoglienza, né di leggere la drammaticità di queste ore con le vecchie categorie della destra e della sinistra. Le leggi vanno rispettate, e chi è illegale deve essere riportato nel proprio Paese. Bambini, donne e uomini affrontano il mare aperto con delle carrette pensando di trovare in Italia quel futuro che noi non possiamo garantire, occorre porre fine a questa criminale, e lucrosa, tratta di esseri umani.
Se non appronteremo nelle prossime ore un piano straordinario saremo invasi, mentre il resto dell’Europa resterà a guardare la scena tenendo le dovute distanze.
La nostra regione, al pari della latri regioni d’Italia, sia del nord che del Sud, deve fare la sua parte per affrontare l’emergenza dell’immigrazione. Non è possibile applicare noi, a Lampedusa o alla Sicilia, la logica che l’Europa vuole applicare all’Italia. L’Europa dice all’Italia “arrangiatevi”. Che facciamo noi, diciamo a Lampedusa o alla Sicilia “arrangiatevi”?
Dobbiamo essere tutti seri e ognuno deve fare la sua parte, e mi sembra che non ci sia spazio in questa situazione né per scherzare né per le battute.
Chi governa deve cercare di risolvere i problemi, e chi sta all’opposizione, dato che questo è un problema epocale, deve cercare di aiutare il governo a risolvere i problemi.
Diciamo quindi sì ad ospitare i rifugiati che ne hanno diritto, mentre non abbiamo la possibilità di ospitare chi non ha lo status di rifugiato politico; e questo deve essere molto chiaro. L’Europa ci deve aiutare, ma le regole vanno applicate e non si possono fare sanatorie in questo caso.