Energia dal piano rurale

Per le energie alternative e viabilità partono oltre 70 cantieri con investimenti di 16 milioni.
[n. 11 - dicembre 2011]

Oltre cinque milioni di euro di contributi alle aziende agricole di tutto il territorio provinciale e ai Comuni montani attiveranno nel 2012 investimenti per oltre 16 milioni di euro, consentendo l’apertura di 78 cantieri. L’opere vanno dagli impianti aziendali per produrre energia con scarti vegetali, agli interventi sulla viabilità comunale della montagna, fino allo sviluppo delle energie alternative di provenienza agricola negli edifici pubblici soprattutto in Appennino.

Le risorse sono comprese nell’asse 3 del Piano di sviluppo rurale della Provincia di Modena dedicato al miglioramento della qualità della vita nella zone rurali e alla promozione della diversificazione dell’economia. E giovedì 15 dicembre nella sede della Provincia di Modena è stato sottoscritto l’accordo da tutti i beneficiari come previsto dalle procedure di assegnazione.

«Dall’agricoltura arriva un’autentica boccata di ossigeno – sottolinea Giandomenico Tomei, assessore provinciale all’Agricoltura – per l’economia agricola soprattutto della montagna. I cantieri che apriranno rappresentano una opportunità di lavoro ma sono anche l’occasione per qualificare ulteriormente le nostre aziende agricole, all’insegna della diversificazione e delle energie alternative».   

Sono 32 infatti le aziende agricole che realizzeranno impianti fotovoltaici o a biomasse per produrre energia elettrica con un investimento di oltre dieci milioni di euro e un contributo di due milioni e 384 mila euro.

Altre cinque centrali a biomasse per produrre acqua calda negli edifici pubblici saranno realizzate dai Comuni di Fanano, Frassinoro, Lama Mocogno, Pievepelago e Sestola con un contributo di oltre un milione e 200 mila euro dalla Provincia di Modena (Pievepelago e Fanano hanno già ottenuto il contributo, per gli altri tre Comuni le risorse arriveranno nel 2012). I progetti dei Comuni coinvolgono anche otto aziende agricole della montagna che forniranno le materie prime per far funzionare piccoli impianti di teleriscaldamento con caldaia a cippato che produrranno una potenza complessiva di 2300 kw.

Oltre alle biomasse, sono previste risorse agli enti locali e alle aziende di servizio per migliorare la rete stradale, quella acquedottistica e il recupero di edifici rurali per attività pubbliche.

Pubblicato: 22 Dicembre 2011Ultima modifica: 10 Giugno 2022