Ex Sipe approda in Regione

Il PdL chiede conto dello spreco di denaro pubblico per un progetto di riqualificazione che nascondeva una maxi operazione immobiliare.
Dante Mazzi, Capogruppo PdL.
[n. 3 - marzo 2011 - Dal Consiglio]

L’Accordo di Programma tra Provincia di Modena e i Comuni di Spilamberto, Vignola e Savignano sull’area ex Sipe di Spilamberto approda in Regione grazie all’interrogazione presentata dal PdL dopo le tardive e insoddisfacenti risposte del presidente Sabattini ad una interpellanza presentata il 13 ottobre scorso per conoscere le conseguenze della risoluzione dei rapporti convenzionali tra i 3 Comuni e Green Village S.p.A. A distanza di quasi dieci anni dalle prime conferenze di servizi sono venuti meno i presupposti per realizzare le opere che erano alla base dell’Accordo stesso, voluto e costituito per un “interesse pubblico prevalente” in base alla Legge Regionale 20/2000, anche da Luca Gozzoli, all’epoca sindaco di Spilamberto e attuale capogruppo del Pd in Consiglio provinciale.
In compenso rimane Sipe S.p.A. (di cui è presidente lo stesso Gozzoli) la società costituita dai Comuni di Spilamberto, Vignola e Savignano e nella quale sono confluiti i finanziamenti pubblici per realizzare gli obiettivi dell’Accordo. Queste risorse, unitamente a quelle dei singoli Comuni, sono state già tutte utilizzate in spese legali, consulenze, progetti e conferenze di presentazione e solo in minima parte potranno essere recuperate nel caso remoto di modifiche per la realizzazione del Tecnopolo in altra sede (cfr. allegata tabella). Acquisizione dei terreni per la Pedemontana, bonifica e riqualificazione dell’area ex Sipe e Tecnopolo sono progetti sbandierati da 10 anni come opere indispensabili per la collettività, ma di fatto l’intero comparto è l’ennesima opera incompiuta.

Acquisizione terreni per Pedemontana
In effetti sui terreni acquisiti con l’Accordo è già stata realizzata una parte della Pedemontana. Però adesso a causa della rottura con Green Village S.p.A. il presidente Sabattini ha dichiarato pubblicamente la disponibilità a pagare quei terreni, il cui valore oscilla tra 700mila e 1 milione di euro. Questo dimostra che in realtà non c’era bisogno dell’Accordo per acquisire quei terreni. Era sufficiente la normale procedura di esproprio come per tutti gli altri terreni su cui è stata realizzata la Pedemontana.

Bonifica e riqualificazione area ex Sipe
Dopo 7 anni dal primo Accordo firmato nel 2004 la bonifica non è ancora stata ultimata. Delle due l’una: o non era così urgente da  giustificare l’Accordo di Programma oppure si sta mettendo a rischio la salute dei cittadini. Ad oggi non è stato apportato alcun intervento neppure per la messa in sicurezza degli immobili vincolati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, negligenza che costerà la perdita di un importante patrimonio storico nella più totale indifferenza di Sipe S.p.A., dei tre Comuni soci e della Provincia.

Tecnopolo
Il Tecnopolo doveva essere il fiore all’occhiello dell’Accordo. In realtà era la foglia di fico che serviva a ottenere i finanziamenti regionali e a nascondere la vera natura dell’intero progetto: un’operazione immobiliare per nuovi insediamenti commerciali e residenziali come dimostrato dalle successive modifiche urbanistiche necessarie per l’attuazione del progetto. Il PTCP adottato il 22 luglio 2008, comportando di fatto una variante al POIC approvato nel 2006 che limitava a 7.000 mq complessivi gli insediamenti commerciali di tutta la Valle del Panaro, ha concesso nell’area ex Sipe un’area commerciale di 11.000 mq di vendita, concentrando proprio in quell’area tutta la superficie prima distribuita tra Spilamberto e Zocca. E’ proprio sul progetto del Tecnopolo che nel 2004 la Regione ha concesso al Comune di Spilamberto, quale Ente capofila, un contributo di 1.390.000 euro, di cui finora sono stati erogati  e riversati a Sipe S.p.A. 417.240 euro.

Dopo aver chiesto conto alla Provincia dei soldi pubblici spesi fino ad oggi per questo progetto, ora abbiamo ritenuto opportuno informare la Regione che l’Accordo di Programma molto probabilmente non è più attuabile. Pertanto con l’interrogazione presentata il 25 febbraio 2011 il consigliere regionale Andrea Leoni chiede se sussistano ancora le condizioni per l’assegnazione del contributo, ovvero se esistano le condizioni per la revoca del medesimo.

Pubblicato: 08 Marzo 2011Ultima modifica: 26 Maggio 2022