La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione al bando è stata prorogata dal 29 giugno a venerdì 28 settembre entro le ore 12, come deciso da delibera di Giunta n. 206 del 26/06/2012. Restano invariati sia i requisiti che le modalità di partecipazione.
Sradicare la povertà estrema e la fame, salute e sostenibilità ambientale, educazione primaria e valorizzazione del ruolo delle donne nella società. Sono alcuni degli ambiti di intervento del Fondo territoriale per la cooperazione internazionale allo sviluppo che per il 2012 mette a disposizione dei progetti promossi dal volontariato modenese nel mondo 330 mila euro di contributi.
L’iniziativa è promossa per la terza volta insieme da Provincia e Comune di Modena con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. I progetti devono essere presentati entro entro le ore 12 di venerdì 29 giugno 2012 a: Provincia di Modena, Ufficio Archivio – Protocollo, V.le Martiri della Libertà, 34 – 41121 Modena secondo le modalità previste nel bando pubblicato del sito della Provincia di Modena.
Il Fondo prevede due linee di finanziamento: 300 mila euro sono destinati ai progetti nei paesi n via di sviluppo, con un contributo massimo che può arrivare a 25 mila euro; 30 mila euro sono riservati a iniziative di promozione della cooperazione internazionale che si svolgono nei comuni dell’area di riferimento della Fondazione entro il 30 aprile 2013.
Ai contributi possono accedere le organizzazioni non governative (Ong), le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), le cooperative sociali e le associazioni di volontariato che svolgono attività a favore delle popolazioni del Terzo mondo che abbiano partner locali e la sede o strutture operative nel territorio modenese.
Il Fondo territoriale prevede garanzie e controlli sulla realizzazione dei progetti e sulla qualità delle proposte, in particolare i progetti nei paesi in via di sviluppo dovranno concludersi entro 18 mesi dalla data di comunicazione del finanziamento. La commissione di valutazione composta da esperti del settore valuteranno «i benefici ipotizzabili indotti sulla popolazione della zona in rapporto alla descrizione analitica del progetto, al coinvolgimento di partner locali e alla sostenibilità dell’iniziativa» come spiegano i promotori sottolineando che i contributi del Fondo dovranno essere integrati da altre forme di finanziamento per almeno il 40 per cento dell’importo.
Tra gli elementi che verranno privilegiati nella valutazione anche la capacità di collaborare con altre organizzazioni di cooperazione internazionale, così come con istituzioni locali e, associazioni e gruppi di volontariato. I criteri di valutazione, inoltre, tengono conto dell’esperienza dei promotori e del coinvolgimento delle realtà istituzionali dei Paesi in via di sviluppo.
Le spese ammesse a contributo sono quelle relative alla costruzione e alla ristrutturazione di immobili, l’acquisto di attrezzature, l’acquisto di terreni e la loro valorizzazione (bonifiche, rimboschimenti, parchi), l’attività di microcredito e i fondi rotativi, le spese per la formazione o per l’acquisto di medicinali. Le spese per i volontari italiani che operano nel progetto non potranno superare il 20 per cento del costo complessivo, e non sono finanziabili dal Fon.te.