Indetta ogni anno il primo giorno di dicembre, la Giornata mondiale contro l’AIDS è dedicata ad accrescere la conoscenza sulla diffusione del virus HIV e a diffondere l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce della malattia. La ricorrenza è stata scelta in quanto il primo caso di AIDS è stato diagnosticato il 1 dicembre 1981. Da allora l’AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive della storia umana.
A Modena la Giornata mondiale della lotta contro l’AIDS ha visto lo svolgimento di numerose iniziative organizzate a Modena e in tutto il territorio provinciale. Obiettivo è quello di sensibilizzare tutti ed in particolare i giovani ai rischi di contrarre AIDS e di promuovere la prevenzione anche con la diffusione dei dati 2009 raccolti dall’Osservatorio Provinciale sull’infezione HIV.
In Italia e in Emilia-Romagna infatti l’infezione da HIV è un fenomeno di cui si parla meno rispetto al passato, ma che non diminuisce e che mostra anzi una costante stabilità.
In provincia di Modena il monitoraggio del problema è affidato all’Osservatorio Provinciale sull’infezione HIV, gestito da Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, con il compito di stimare i nuovi casi di infezione, rilevare i test per infezione da HIV eseguiti nel territorio provinciale e diffondere le informazioni mediante un apposito Bollettino.
Sono 59 i nuovi casi di infezione da Hiv notificati in provincia di Modena nel 2009. La trasmissione per via sessuale risulta di gran lunga la prevalente, si conferma l’aumento dell’età delle persone che contraggono il virus e la circostanza che il contagio riguarda soprattutto gli eterosessuali, non più solo determinate categorie che un tempo venivano definite “a rischio”. Questo è anche il motivo per cui la campagna informativa di sensibilizzazione e di informazione per la prevenzione realizzata a livello regionale ponga in primo piano la questione dell’uso dei preservativi e quella dell’importanza del fare il test HIV nel caso si siano avuti rapporti non protetti.
Considerando l’intero periodo di attività dell’Osservatorio a partire dal 1985, il numero totale di notifiche è stato di 2.016, di cui 1.424 uomini e 592 donne. Nel triennio compreso fra il 2007 e il 2009, il 67% ha contratto l’infezione per trasmissione eterosessuale, il 20% per trasmissione omosessuale e il 4% per tossicodipendenza. Nel 2009 il tasso di incidenza, cioè il numero di nuovi casi identificati ogni anno per 100.000 abitanti, è stato di 8,6, con un tasso maggiore per gli uomini (13,3) rispetto alle donne (4,0).
Le caratteristiche del contagio si sono modificate notevolmente in questi ultimi anni. C’è stata una forte diminuzione del numero dei casi di infezione fino alla fine degli anni novanta, a cui ha fatto seguito un trend sostanzialmente stabile. La trasmissione per via sessuale attualmente risulta di gran lunga la prevalente, mentre quella legata allo scambio di siringhe tra tossicodipendenti, che ha sostenuto l’infezione negli anni ottanta, riveste ormai un ruolo secondario. C’è stato un progressivo aumento dell’età al momento della segnalazione: si è passati da un’età media di 23 anni per gli uomini e 22 per le donne nel 1985, a 41 e 36 anni nel 2009. Nell’ultimo decennio, inoltre, è aumentata progressivamente la differenza di età alla diagnosi tra i due sessi. Nel 2009 sono stati segnalati al Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità 10 casi di Aids fra i residenti della provincia di Modena. Dal 1985 al 2009 i casi di AIDS notificati fra i residenti sono stati 703. I decessi per Aids sono stati 9 nel 2009 e 485 nel periodo compreso fra il 1985 e il 2009.
Secondo i dati pubblicati dal rapporto UNAIDS 2010 si stima che in tutto il mondo le persone viventi infettate dall’HIV siano 33,3 milioni, di cui poco oltre la metà sono donne.
In parecchie zone del mondo il fenomeno appare in decremento o stabile e le statistiche confermano quindi che le misure di prevenzione stanno funzionando, a partire dalla divulgazione delle informazioni sul problema, così come sta funzionando il trattamento delle persone colpite dal virus. I numeri rimangono comunque drammatici, visto che solo nel 2009 ben 1 milione e 200.000 persone hanno ricevuto il trattamento sanitario contro l’HIV per la prima volta. Altro dato positivo rilevato nel report UNAIDS 2010 è la diminuzione del numero delle trasmissioni del virus da madre a figlio (370.000 nel 2009 contro i 500.000 del 2001).