Sono stati ricostruiti i due archi del ponte di Samone sul fiume Panaro, lungo la strada provinciale 26 tra Pavullo e Guiglia, crollati il 6 dicembre scorso a causa della piena del fiume che aveva danneggiato una pila di sostegno.
Oltre alla ricostruire gli archi, sono stati rifatti i muri in pietra, nel rispetto della tipologia originaria architettonica del ponte, e i parapetti ai lati della sede stradale.
Il ponte riaprirà entro metà settembre, come previsto dal cronoprogramma, in tempo per l’avvio dell’anno scolastico.
Si tratta di una infrastruttura che consente i collegamenti tra il territorio di Guiglia e Zocca con la Fondovalle Panaro e Pavullo, quindi strategica per l’economia dell’area e per i numerosi residenti.
Partiti lo scorso marzo, dopo un intervento di deviazione fluviale da parte della Protezione civile regionale, i lavori hanno un costo complessivo di oltre 850 mila euro.
Oltre ai lavori sul ponte di Samone, la Provincia ha in corso gli interventi di manutenzione e ripristino sul ponte di Gombola di Polinago, lungo la provinciale 23; sul ponte della Rovinella a Palagano, lungo la provinciale 28; sul ponte della Fossa reggiana a S.Martino Spino di Mirandola, lungo la strada provinciale 7 delle Valli e il secondo stralcio dei lavori sul ponte Scoltenna, sempre lungo la provinciale 4.
Sono praticamente conclusi, invece, a Montese i lavori sul ponte del fosso Macchiarelle lungo la strada provinciale 34 di Maserno.
Il piano straordinario della Provincia da oltre venti milioni di euro consentirà di completare l’elenco dei 30 ponti sulle strade provinciali modenesi, segnalati al ministero nel 2018 dopo il crollo del ponte Morandi che, per tipologia ed epoca di costruzione, necessitano di manutenzioni straordinarie alle strutture, allo scopo di prolungarne la vita nei prossimi decenni.