I consumi di energia nel modenese

Siamo fra i più forti energivori in Italia, ma con la crisi i livelli dei consumi sono tornati al 1990.
[n. 6 - giugno 2011]

In base ai più recenti dati disponibili, nel 2009 per fare funzionare industrie, abitazioni, auto e trasporti in genere i modenesi hanno utilizzato 2.405.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio). Un dato che ha risentito in modo pesante della crisi economica: la crescita dei consumi energetici è ininterrotta dal 1990 fino al 2005 (più 27 per cento in 16 anni) quando è iniziata una riduzione costante culminata nel 2009 con lo scoppio della crisi economica che ha riportato i valori a quelli del 1990.

Nonostante la crisi, comunque, ogni modenese utilizza (tra energia elettrica, metano, benzina, gasolio, olio combustibile e gpl) circa 4 tep all’anno contro i circa 3 a livello regionale e 2,67 a livello nazionale.  L’energia viene utilizzata in buona parte dall’industria con 1.123 tep, seguita dalle abitazioni civili con 816 tep, trasporti a quota 429 e agricoltura a 37.

Dal 1990 ad oggi, le oscillazioni in questa composizione sono state minime, pari al massimo a un paio di punti percentuali. Ma nel periodo 2005-2009 la riduzione dei consumi riguarda principalmente l’industria (e di riflesso i trasporti) che passa da 1.643 a 1.124 Tep; l’industria riduce, inoltre, il proprio peso percentuale dal 54 per cento (2005) al 47 per cento (2009) sul totale dei consumi annuali.

La domanda di energia viene soddisfatta attraverso un 33 per cento di energia elettrica, 47 per cento di gas metano e 20 per cento di prodotti petroliferi.

I minori consumi di energia di questi ultimi anni se non altro hanno contribuito a ridurre le emissioni di gas inquinanti in particolare di anidride carbonica (Co2): se si considerano le emissioni pro-capite si passa dalle 11,6 tonnellate di Co2 per abitante nel 1990, salite a 12,5 nel 2005 poi scese a 10,3 nel 2009.

Nel modenese il totale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili risulta pari al 3,4 per cento dell’intero fabbisogno elettrico provinciale e al 21,6 per cento del fabbisogno elettrico residenziale. Il resto del fabbisogno elettrico e degli altri tipi di energia viene importato.

Per potenza installata, l’idroelettrico è la prima delle fonti rinnovabili con il 49,1 per cento, poi il fotovoltaico in rapida crescita (39,5 per cento) e le biomasse che, con l’impianto già autorizzato a Finale Emilia, arriveranno all’11,3 per cento per potenza installata.

Pubblicato: 10 Giugno 2011Ultima modifica: 09 Giugno 2022