Il dibattito sul bilancio 2011. Gli interventi contrari

Per i gruppi Pdl e Lega Nord “manca una strategia”.
[n. 1 - gennaio 2011]

Per il capogruppo del Pdl Dante Mazzi  sono proprio le «strategie per il futuro che mancano nel bilancio 2011: ci sono solo indirizzi e non, come mi aspettavo per il ruolo che spetta alla Provincia, programmi e azioni per aiutare le imprese e quindi le famiglie. Non ci sono il trasporto pubblico, con i problemi di Atcm, la questione della Fiera e quella dell’innovazione, con il polo ex Sipe, è tramontata la questione della nuova sede della Provincia». Mazzi ha concluso rilevando che «la proposta dell’Udc si presenta come l’emendamento di una maggioranza “ombra”, e infatti quella reale per la prima volta non ne ha proposti di propri».
Per Denis Zavatti, capogruppo della Lega nord, nel bilancio mancano «elementi innovativi che sarebbero necessari per affrontare la crisi. Si continua a sprecare risorse sostenendo enti e associazioni inutili, mentre è assente, per esempio, un impegno a favore del rimpatrio volontario degli immigrati regolari rimasti senza lavoro. Servirebbe inoltre un maggiore impegno per la formazione dei giovani per i lavori manuali richiesti dal mercato e si investe poco sulla rete stradale di montagna, per il sostegno dei piccoli Comuni e sulla gestione dei rifiuti. Registriamo inoltre – ha aggiunto il consigliere – l’ambiguità in questa Provincia dell’Udc, votata per stare all’opposizione e che, non per la prima volta, tradisce il mandato degli elettori».
«Il richiamo ai tagli è una giustificazione per non fare investimenti», ha sostenuto Matteo Malaguti (Pdl), affermando che si dovrebbe invece «ringraziare il Governo per un patto di stabilità che ci ha evitato le difficoltà in cui sono caduti gli altri paesi e che è stato approvato dall’Unione europea».
Bruno Rinaldi (Pdl)
ha esordito rilevando che anche a Modena «persiste un modello vecchio di politica che si basa su una logica dell’occupazione dei posti, criticata a Roma e osservata qui» e affermando poi che «in ambito culturale ci vorrebbe meno dispersione, in quello economico bisognerebbe promuovere di più l’artigianato artistico, mentre per quanto riguarda il lavoro, l’assessore Ori ha fatto il possibile, ma forse i cittadini andrebbero meglio informati delle opportunità».
Premesso che «in un contesto internazionale pesantissimo i conti italiani hanno tenuto e questo ha significato non prendere altri soldi dalle tasche dei cittadini e non intaccare la coesione sociale», Luca Ghelfi (Pdl) ha espresso un giudizio negativo in particolare sulla mobilità «non si sa quando la Cispadana potrà partire davvero e non è stato risolto il problema, ormai antico, del collegamento inadeguato tra Carpi e Modena» e sul Pal, ma ha giudicato «positiva la scelta di favorire il mantenimento dell’istituto superiore a Pievepelago».
Secondo Mauro Sighinolfi (Pdl) la Provincia «dovrebbe far sentire di più la propria voce presso la Regione, dalla quale è regolarmente penalizzata sia nelle realizzazioni importanti, sia, per esempio, nel turismo che è la principale risorsa del nostro Appennino».
Per Livio Degliesposti (Lega nord) si dovrà «lavorare meglio sugli sprechi, prendendosi ognuno le proprie responsabilità e distribuendo le risorse senza lamentele ma dimostrando impegno e capacità».

Pubblicato: 11 Gennaio 2011Ultima modifica: 26 Maggio 2022