Il dibattito sulla manovra in Consiglio provinciale

Approvato l’ordine del giorno sull’impatto che la manovra finanziaria del governo con il sì di Pd, IdV e Udc, contro PdL e Lega Nord.
[n. 2 - ottobre 2010]

E’ stato approvato con il voto favorevole di Pd, Idv e Udc – contrari Pdl e Lega Nord – l’ordine del giorno sull’impatto che la manovra finanziaria del governo avrà sui bilanci degli enti pubblici, sottoscritto dal presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini.
Intervenendo nel dibattito Fabio Vicenzi (Udc), pur riconoscendo «un aspetto positivo della manovra, cioè l’aver assicurato stabilità ai conti pubblici», ha evidenziato come questa «non distingua tra la spesa improduttiva e quella necessaria e riduca in modo indiscriminato le risorse agli enti locali, penalizzando quelli virtuosi. Dobbiamo affrontare le difficoltà del bilancio provinciale cercando di dare una risposta alla nostra comunità. La Provincia ha deciso di fare delle scelte e va aiutata a scegliere bene».
Matteo Malaguti (Pdl) ha spiegato che «la manovra del governo è coerente con quanto richiesto dall’Europa ed è un provvedimento di lungo respiro che intacca un apparato pubblico fonte di inefficienze e sprechi non più giustificabili». Di parere opposto Roberto Vaccari (Pd) per il quale «il governo si è distinto per la profonda inadeguatezza della risposta a una crisi che ha generato una questione sociale anche nel nostro territorio». Denis Zavatti (Lega Nord) si è detto invece «deluso dall’ordine del giorno di una maggioranza in grave difficoltà a formulare idee e proposte. La manovra – ha aggiunto – taglia gli sprechi e questa non è antipolitica, ma politica giusta e concreta. Condivido però la richiesta dell’ordine del giorno sulla carta delle autonomie perché è giusto che le province abbiano un ruolo definito e concreto».
Per Luca Gozzoli (Pd) «la manovra effettua tagli draconiani in proporzioni enormi ai servizi erogati dal pubblico. Ne sopportano il peso soprattutto gli enti locali che però devono dare risposte alle famiglie e ai soggetti più deboli che, in attesa della lenta uscita dalla crisi, rimangono stritolati». Giudizio condiviso da Sergio Pederzini (Idv), che ha parlato di «un provvedimento senza riforme strutturali mentre il Governo, invece di confrontarsi, è solo capace di mettere la fiducia». Bruno Rinaldi (Pdl) ha fatto notare che «le Regioni possono rimodulare la spesa e stabilire dove andare a incidere. E’ una manovra ovviamente difficile a causa della crisi, di cui peraltro il governo ha sempre tenuto conto».
Davide Baruffi (Pd) ha parlato di «manovra senza efficienza e, soprattutto, senza riforme, che non chiede nulla a chi ha creato grandi patrimoni finanziari». Al contrario, Stefano Corti (Lega Nord) ha sottolineato come «si dimentica la disuguaglianza sociale creata da aiuti provinciali che vanno a svantaggio dei modenesi e a vantaggio degli stranieri». Così come «la cassa integrazione va mantenuta per i soli cittadini italiani perché gli altri, quando non c’è lavoro, devono tornare a casa».
Ennio Cottafavi (Pd) si è detto «d’accordo sul principio del rispetto dei parametri comunitari, ma non sulle modalità di scelta adottate, che penalizzano gli enti virtuosi» costringendoli a tagliare servizi. «Non disperdiamo – ha aggiunto – il patrimonio di conoscenze ed esperienze costruito sul territorio nel tempo». Patrizia Cuzzani (Idv) ha puntato l’accento «sul taglio del 50 per cento dei fondi per la cultura», sottolineando il rischio di una «diminuzione dell’offerta e le ricadute negative sui lavoratori del settore», mentre Monica Brunetti (Pd) si è chiesta «quali saranno le ripercussioni sulla possibilità per le donne di conciliare lavoro di cura e professione, e quindi quali riorganizzazioni sociali imporrà». Mauro Sighinolfi (Pdl) conferma che «la manovra colpisce gli enti locali, ma a volte nelle difficoltà si scoprono peculiarità e capacità inespresse. Vorrei che la manovra fosse colta dagli enti locali come una sfida a rinnovarsi e diventare più efficienti». Marina Vignola (Pd) ha messo in evidenza i tagli alla ricerca e all’Università «che ridurranno la qualità nei servizi e nella didattica oltre a causare un aumento delle tasse universitarie». Di scuola ha parlato anche Giorgio Siena (Pd), osservando che «la crisi ha evidenziato come sapere, competenza e lavoro siano direttamente collegati tra loro, e quindi vanno sostenuti».
Dante Mazzi (Pdl) invece ha difeso l’opera del governo «che ha affrontato una crisi globale e severa nei tempi e nei modi giusti. Il vero investimento sulla famiglia sono gli aiuti concreti per le imprese come l’accesso al credito». Nella dichiarazione di voto Claudia Severi (Pdl) ha affermato che «gli enti pubblici sono chiamati a fare scelte di bilancio pesanti, ma è l’ente che sceglie dove tagliare, quindi bisogna individuare le priorità e salvare i servizi essenziali».
Nella replica il presidente della Provincia Emilio Sabattini ha invitato l’intero Consiglio a «collaborare in modo costruttivo alla definizione delle priorità che dovranno caratterizzare il bilancio di previsione 2011». «Fedeli al mandato degli elettori – gli ha risposto nella dichiarazione di voto Vicenzi dell’Udc – rimaniamo all’opposizione ma non possiamo non cogliere l’invito del presidente». Ha quindi dichiarato il voto a favore, auspicando «un confronto sereno e serio nelle Commissioni dove si faranno le scelte vere». 

Pubblicato: 30 Settembre 2010Ultima modifica: 26 Maggio 2022