Summit a Modena sul futuro del biomedicale. Per due giorni – il 4-5 ottobre prossimo – i maggiori esperti si daranno appuntamento per analizzare insieme lo stato dell’arte e le prospettive del settore. “Innovazione e Ricerca per nuovi prodotti e servizi nel settore biomedicale” il titolo della conferenza nazionale. Tre le sessioni previste, dedicate rispettivamente agli scenari della sanità e delle tecnologie, ai risultati della ricerca e dell’innovazione, agli strumenti a disposizione delle imprese per tradurre tutto ciò in nuovi dispositivi medici, in grado di rafforzarne competitività e prospettive.
Ad organizzare l’appuntamento, che si svolgerà nel Policlinico modenese, è il Quality Center Network, il polo di aggregazione che lavora per il settore biomedicale unendo le associazioni imprenditoriali provinciali, l’Azienda Policlinico e l’Azienda Usl, l’Università di Modena e Reggio Emilia, la Provincia, l’Unione dei Comuni dell’Area Nord e Democenter-Sipe, il Centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico del territorio.
L’evento è stato organizzato con il contributo delle tre Fondazioni delle Casse di Risparmio di Modena, Mirandola e Carpi e delle sezioni modenesi di Confindustria, Cna, Lapam Confartigianato, Confapi Pmi.
Modena è la sede naturale per una due giorni come questa. È, infatti, la prima provincia italiana per numero di addetti e per valore delle esportazioni nel biomedicale, seguita da Milano e Bologna. Il Distretto di Mirandola è oggi considerato il terzo comparto al mondo in questo settore ed è leader internazionale nei disposable e nelle apparecchiature per emodialisi. A livello nazionale il settore rappresenta il 5,8% del totale della spesa sanitaria, costituendo il terzo mercato in Europa ed è composto prevalentemente da imprese di piccole e medie dimensioni (il 74% non supera i 20 milioni di fatturato annuo).
Per valorizzare questa tradizione è nato nel 2005 il Quality Center Network, che promuove oggi la conferenza. Il QCN è un sistema di raccordo tra imprese, Università, Agenzie sanitarie ed Enti locali che vuole mettere in campo strumenti e servizi per l’innovazione tecnologica del biomedicale.
“L’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Azienda Usl di Modena – spiegano i due direttori generali Stefano Cencetti e Giuseppe Caroli – sono in posizione di avanguardia per qualità e molteplicità della propria dotazione tecnologica e posseggono le competenze più idonee a realizzare concretamente la valutazione delle tecnologie, la gestione della sicurezza e del rischio clinico, la verifica di efficacia, lo studio dei rapporti costo-efficacia delle prestazioni sanitarie”.
“L’Università di Modena e Reggio Emilia – ha spiegato il rettore Aldo Tomasi – nelle sue Facoltà di Medicina e chirurgia e di Bioscienze e biotecnologie intende allargare e approfondire le conoscenze relative alle tecnologie biomedicali e alle possibilità del loro utilizzo nella pratica clinica. Lo può fare partendo da risultati di ricerca estremamente avanzati a livello internazionale, conseguiti nel settore delle terapie genetiche con cellule staminali adulte, avendo sviluppato e potendo mettere a disposizione tecnologie di ricerca sofisticate per lo studio delle interazioni tra sistemi biologici e materiali usati per devices biomedicali e detenendo una significativa esperienza nel disegno e realizzazione di trials clinici controllati. Un patrimonio che potrà essere sempre più messo a disposizione del tessuto produttivo, grazie anche al ruolo essenziale che in questa direzione svolge Democenter, cui spetta valorizzare presso le imprese i risultati della ricerca”.
“Per le imprese del biomedicale – spiega l’assessore alle Politiche per l’economia locale della Provincia Daniela Sirotti Mattioli – l’iniziativa rappresenta un’importante opportunità di raffronto e raccordo con il mondo della sanità e della ricerca per lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie che siano richiesti per funzionalità e qualità dal sistema sanitario. È inoltre un’occasione per promuovere un distretto di rilievo strategico per il rilancio della economia, date le elevate potenzialità di sviluppo tecnologico e la capacità di generare ricadute industriali significative su altre produzioni a livello regionale”.
Attraverso testimonianze di relatori di diversa provenienza (istituzionale, sanitaria e imprenditoriale), si affronteranno le prospettive, esigenze e problematiche del sistema sanitario, della ricerca e del mondo produttivo in merito alla ideazione, sperimentazione, validazione ed acquisizione di nuove tecnologie medicali. L’intera iniziativa verte sulla tematica trasversale dell’innovazione quale risultato di modelli virtuosi di cooperazione tra professionisti del Servizio sanitario, imprese e ricercatori.