Nell’inceneritore di Modena si potranno bruciare quest’anno fino a 45 mila tonnellate di rifiuti speciali (quelli di provenienza industriale), in vista di un nuovo aggiornamento di questa quota entro marzo 2011. Lo ha stabilito la Provincia di Modena nel rilasciare, martedì 19 ottobre, la nuova autorizzazione integrata ambientale dell’impianto; in quella precedente il limite previsto era di 30 mila tonnellate.
«La nuova autorizzazione – spiega Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente – non modifica nella sostanza quella precedente se non appunto nel limite relativo ai rifiuti speciali, sulla base di una proposta di Hera che invece aveva chiesto l’eliminazione di questo limite. Abbiamo voluto ribadire che il termovalorizzatore di Modena deve continuare a bruciare prevalentemente rifiuti solidi urbani provenienti dal modenese, allo scopo di eliminare progressivamente il ricorso alle discariche, un obiettivo che stiamo perseguendo con i fatti, attraverso una equilibrata combinazione di termovalorizzazione e raccolta differenziata che intendiamo aumentare ulteriormente, oltre il 51 cento già conseguito finora. L’aumento del tetto dei rifiuti speciali – aggiunge Vaccari – offre una piccola opportunità in più alle imprese modenesi che ora sono costrette a smaltire i propri rifiuti fuori provincia con costi di gestione elevati».
Nell’autorizzazione, rilasciata dopo aver raccolto i pareri anche di Comune di Modena e Arpa, è previsto il miglioramento anche della gestione ambientale dell’impianto sulla base dell’esperienza del primo anno di rodaggio.
Si tratta di un percorso già incluso nella precedente autorizzazione integrata ambientale che prevedeva la possibilità di aggiornamenti dopo l’entrata in funzione della nuova linea.
Per quanto riguarda il via libera al rifacimento della terza linea dell’inceneritore, anche questa richiesta da Hera, quando nella precedente autorizzazione era prevista la sola ristrutturazione della linea, il cosiddetto “revamping”, il procedimento autorizzativo ha preso il via con la pubblicazione sul Bollettino regionale dell’avviso del deposito della domanda, la procedura prevista dalla normativa nazionale e regionale relativa allo screening ambientale che prevede la possibilità per cittadini e comitati di presentare eventuali osservazioni.