Come ogni anno a metà settembre le scuole si sono animate con le voci di studenti ed insegnanti, e, come ogni anno, l’inizio dell’anno scolastico è stato preceduto da inevitabili prese di posizione e proteste per i problemi, ormai cronici, di cui soffre il mondo della scuola (… sistema di valutazione,… precari,… concorso,… stato degli edifici scolastici …).
Per la Provincia di Modena sarà, però, un inizio d’anno diverso perché segnerà il ritorno a un poco di “normalità” per i bimbi e i ragazzi colpiti dal terremoto di maggio che ha sconvolto le loro vite. Non possiamo dimenticare che molti di loro erano a scuola quando ci sono state le scosse più violente.
Regione, Provincia, Comuni e Scuole, con un’azione sinergica, si sono impegnate in una corsa contro il tempo per garantire un rientro veloce e ordinato. Proprio per non fare slittare avanti la data del 17 è stata programmata un’offerta formativa e didattica alternativa (conferenze, attività on-line, lezioni per classi aperte, laboratori, stage all’estero, alternanza scuola-lavoro) che potrà poi essere dun esempio di sperimentazione didattica per tutte le altre scuole. Soprattutto se si vorrà andare verso una scuola, una nuova scuola che sia aperta ed inclusiva, una scuola con laboratori e spazi d’aggregazione disponibili per tutta la comunità, anche dopo l’orario di chiusura.
Una scuola che possa essere in grado di dare risposte alle aspettative dei giovani che, come evidenziato nell’indagine conoscitiva sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza realizzata da Eurispes e Telefono Azzurro, chiedono una scuola più moderna, orientata all’informatica, alle nuove tecnologie, alle lingue straniere e, infine, alle attività pratiche.
Il Ministro Profumo ha posto l’accento sulla “scuola digitale” che dovrà bandire il più possibile ogni forma di carta dagli Istituti Scolastici, ma, come Partito Democratico crediamo che al centro dell’agenda di Governo l’emergenza “sicurezza” debba essere una priorità. A livello nazionale il 42% non ha il certificato di agibilità sanitaria, il 47,81% non rispetta le norme antincendio, il 42% non ha il certificato di agibilità statica (dato MIUR e Lega Ambiente). A ciò s’aggiunge che gli enti locali non hanno quasi più fondi per la manutenzione ordinaria. I fondi stanziati dal Governo sono un primo segnale d’attenzione, sufficiente per una prima risposta, ma non in grado di garantire tutti gli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione per assicurare a tutti un’ impiantistica scolastica di qualità.