Interventi a sostegno delle imprese, non basta facilitare l’accesso al credito

Fabio Vicenzi, Capogruppo UDC.
[n. 4 - dicembre 2010 - Dal Consiglio]

Nel pieno di una crisi che sta cambiando pelle ma che non ci ha ancora lasciato, il Nord produttivo del Paese soffre: con le sue aziende in liquidazione, le sue cattedrali della produzione della ricchezza costrette a tagliare dipendenti e forza lavoro. Dobbiamo constatare, seppur malvolentieri, che nessun territorio, nessuna comunità socioeconomica è immune dalla virulenza di questa crisi. A coloro che hanno a cuore la crescita del Paese preme che si riparta da qui: i centri produttivi del Nord, tra cui quello Modenese, prevalentemente a vocazione manifatturiera, hanno bisogno di risposte chiare, perché la “ripartenza” a cui si punta rappresenta a ben vedere la via d’uscita più convincente.

Responsabilità è la parola chiave che deve contraddistinguere l’approccio e le scelte che competono alla politica, il cui ruolo, in questa fase, è davvero strategico. La politica del Governo, in primis, ma anche degli Enti Locali, tra cui la Provincia, può decidere le sorti della crescita di un Paese, legiferando pro o contro quella spina dorsale di piccole e medie imprese che ci ha permesso di stare tra i grandi del mondo e che oggi si ritrova nella più grande incertezza, proprio nel momento più difficile.

E’ necessario, infatti, che si prenda coscienza del fatto che la crescita economica a ritmi impetuosi si è trasferita in altri paesi, che 3,5 miliardi di persone bussano prepotentemente alle porte dell’opulenza dell’occidente, cioè di quel miliardo di persone che, per lungo tempo, ne hanno goduto indisturbate. Modena affronta, per la prima volta dal dopoguerra, una situazione inedita, in cui il livello della disoccupazione è prossimo al 10%. Da qui occorre partire per produrre risultati che siano di reale impulso alla ripresa.

Non che in questi anni non si sia fatto nulla, anzi il ruolo della Provincia di Modena è stato decisivo nel facilitare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, nonché nel sostenere i lavoratori di imprese in crisi mediante il protocollo che ha consentito l’anticipazione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, ma non basta più limitarsi a questo, occorre invece ripensare il futuro, dotandosi di un piano strategico che preveda alleanze strette tra le nostre imprese e gli istituti di credito, che consenta a queste ultime, grazie alla profonda conoscenza che alcune banche di livello internazionale hanno su paesi esteri emergenti, di aggredire i c.d. “nuovi mercati”, certi che solo se sapremo aprirci sbocchi nuovi potremmo incrementare le nostre produzioni e riprendere a crescere.

Fondamentale sarà cogliere l’importanza del ruolo di promotore e coordinatore di questo piano strategico che la nostra Provincia potrà assumere assieme alla Camera di Commercio e alle sue aziende speciali (Promec in testa), in modo che non si perda ulteriormente tempo. Tanto si può e si deve ancora fare; noi siamo pronti a fare la nostra parte, nel rispetto del nostro ruolo di opposizione “repubblicana”, che mira a proporre per costruire un futuro migliore per la nostra collettività.

Pubblicato: 28 Novembre 2010Ultima modifica: 12 Luglio 2022