L’accordo siglato il 24 febbraio dalla conferenza unificata Stato-regoini-Province- Comuni per il via libera al decreto che riduce gli ulteriori i tagli alle Province previsti nel 2017 non risolve la grave situazione finanziaria di questi enti. Come ricorda l’Unione delle Province d’Italia dopo l’intesa, in assenza di ulteriori provvedimernti, le Province non sono nelle condizioni di approvare un bilancio, quindi di garantire al meglio le competenze e i servizi assegnati dalla legge.
Sul problema Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in vista dell’incontro che si è svolto a Roma il 16 febbraio tra una delegazione dell’Upi con il presidente Mattarella proprio sulla crisi finanziaria delle Province italiane.
Come ricorda Muzzarelli, a causa del prelievo operato dallo Stato delle risorse della Provincia previsto nelle leggi di Stabilità, delle regole rigide che bloccano il turn over del personale, a cui si aggiunge l’impossibilità di approvare il bilancio 2017, la Provincia non è nelle condizioni di garantire gli interventi che la legge tuttora assegna.
E tra questi spiccano «le manutenzioni per assicurare l’incolumità dei nostri studenti quando entrano in un edificio scolastico, oppure per garantire la percorribilità, con tutti i requisiti di sicurezza, lungo la nostra rete di oltre mille chilometri di strade provinciali, tenendo anche conto che la nuova legge sull’omicidio stradale – ricorda Muzzarelli – ci vede, come sindaci e presidenti di Provincia, quali potenziali responsabili in sede penale, in caso di incidente, per eventuali carenze nelle manutenzioni».
Con la riforma Delrio, sottolinea Muzzarelli, «abbiamo assunto con senso di responsabilità la guida di un ente in fase di transizione, convinti della necessità di mettere a disposizione la nostra esperienza e consapevoli delle difficoltà di questo passaggio istituzionale, in un quadro più generale di crisi nel nostro Paese; ma in questa situazione sentiamo calpestate la nostra dignità di amministratori e la storia dell’ente Provincia che, ricordo, dopo l’esito del referendum permane nella nostra Costituzione».
«Nessuno vuole tornare alle vecchie Province – conckude Muzzarelli – dopo una riforma che ha rivisto governance, competenze e dotazione di personale nell’ambito di una giusta ottica di risparmio e razionalizzazione». Ma occorre mettere le Province nelle condizioni di operare.