Nella disgrazia, per fortuna era disponibile la sede della Protezione Civile di Marzaglia. Avere un centro unificato di protezione civile appositamente attrezzato con tutti i servizi logistici necessari ad affrontare un’emergenza, dai collegamenti telefonici, radio e reti informatiche, dai magazzini di stoccaggio delle merci ai capannoni con mezzi per il supporto delle colonne mobili ha rappresentato un fondamentale e notevole aiuto e supporto a tutte le attività che i diversi organi preposti ai soccorsi.
Fondamentale poi ad affrontare l’emergenza è stata la presenza di un Piano provinciale di protezione civile articolato con coerenti Piani comunali, una guida fondamentale per l’organizzazione dei primissimi interventi.
Quella dei soccorsi è infatti una “macchina” complessa che alle professionalità delle istituzioni pubbliche modenesi affianca quelle messe a disposizione da enti locali di numerose zone d’Italia, in un’ottica di reciprocità e solidarietà e che ha trovato a Marzaglia un punto importantissimo di raccordo.
A gestire l’organizzazione dei soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto è stato per le prime settimane il Centro di Coordinamento Soccorsi (Ccs) istituito presso il centro unificato della Provincia di Modena a Marzaglia, e attivato nell’immediatezza dell’evento sismico, così come previsto dal piano provinciale della Protezione civile relativamente al rischio sismico. Conclusa la fase di emergenza acuta il Ccs è stato trasformato in Comitato Coordinamento Provinciale (Ccp) alle dipendenze della Dicomac – Direzione di comando e controllo della Regione a Bologna.
Il Ccs coordina, in collegamento con i centri operativi comunali (Coc) e il centro operativo regionale l’emergenza, organizzata per funzioni di supporto. Il coordinamento della funzione tecnico-scientifica censimento danni è coordinato dalla Regione; sanità, assistenza sociale e veterinaria dall’Azienda Usl; alla Provincia invece sono state assegnate la segreteria di coordinamento, la gestione di materiali e mezzi; la funzione trasporti, circolazione e viabilità e il coordinamento della funzione assistenza alla popolazione. Sempre la Provincia condivide con Hera la gestione dei servizi essenziali e tutela ambientale, e con la prefettura il coordinamento generale e l’informazione. Compete alla Prefettura, invece, il coordinamento delle strutture operative (questura, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale dello Stato, vigili del fuoco e Genio militare). Referente per il volontariato è la Consulta provinciale. Al Ccs ha operato inoltre il personale della Protezione Civile nazionale, arrivato a Marzaglia immediatamente dopo l’inizio dell’emergenza e presente, oltre che nel centro provinciale, anche nelle strutture sul territorio.
In ogni Comune, poi, opera il Coc – centro operativo comunale, presieduto dal sindaco e supportato dalla presenza di tecnici e funzionari di altre amministrazioni pubbliche. A Finale, ad esempio, sono arrivati supporti dalla Provincia di Rimini e dalla Provincia di Alessandria; a San Felice tecnici del Comune di Viareggio e della Provincia di Forlì, a Mirandola dalla Provincia di Reggio Emilia, a San Possidonio dalla Provincia di Parma e a San prospero da quella di Piacenza.
Si tratta prevalentemente di amministrazioni pubbliche che, in occasione di emergenze, hanno ricevuto in passato supporto operativo dalla Protezione civile modenese, e che oggi ricambiano l’aiuto.