Liberi sull’Adamello

Liberati 15 caprioli curati dal Centro fauna.
[n. 5 - maggio 2011
Panorama - Fauna]

Quindici caprioli, recuperati nei mesi scorsi feriti, investiti o in situazioni di difficoltà nell’Appennino modenese dai volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena, sono stati liberati giovedì 5 maggio nel Parco dell’Adamello Brenta.

La liberazione è avvenuta in un’area dell’alta Val Canonica, vicino al borgo di Berzo, in base ad un accordo tra la Provincia di Modena e il Parco dell’Adamello.

Alla liberazione hanno partecipato Giandomenico Tomei, assessore all’Agricoltura e politiche faunistiche della Provincia di Modena, Battista Ramponi, assessore all’Ambiente del Comune di Berzo Demo in provincia di Brescia, Antonio Galli, comandante della polizia provinciale della Val Camonica e Piero Milani, responsabile del Centro fauna modenese.

Come ha sottolineato Tomei «prosegue un rapporto di collaborazione con il Parco dell’Adamello e gli enti locali bresciani che ha permesso di trasferire in questa area quasi cento caprioli. D’altra parte nel modenese il proliferare degli ungulati è diventato un problema mentre il Parco dell’Adamello ha la necessità di arricchire il proprio patrimonio faunistico», esigenza evidenziata dall’assessore Ramponi nel ricordare che «i caprioli, specie rara  nelle nostre zone,  trovano qui un habitat naturale ideale, come abbiamo constatato con gli esemplari immessi nei mesi scorsi. Questi animali, inoltre, rappresentano un’opportunità di valorizzazione anche turistica di tutta l’area del Parco e dell’alta Val Camonica e incrementano una fauna già molto ricca, ricordo che di recente è stato avvistato in zona anche un orso».

I caprioli, tutti dotati di segnale di riconoscimento anche a fini di studio, sono stati liberati in una zona di divieto di caccia, ma anche se dovessero sconfinare in aree dove l’attività venatoria è consentita non potranno essere cacciati.

Nei mesi scorsi altri caprioli, curati nel Centro fauna in via Nonantolana, sono stati trasferiti, in base ad analoghi accordi, anche nel Parco d’Abruzzo e in aree protette del Trentino Alto Adige e della Toscana. Come ha annunciato  Tomei, la Provincia tra perfezionando un analogo accordo anche con le autorità locali della Valle d’Aosta.

Pubblicato: 09 Maggio 2011Ultima modifica: 09 Giugno 2022