Il 2 settembre sono stati depositati in Cassazione i testi delle due leggi di iniziativa popolare, sottoscritti da 18 organizzazioni della società civile per una campagna sui diritti di cittadinanza e di voto delle persone straniere. Prende così il via a livello nazionale, la campagna “L’Italia sono anch’io” finalizzata alla raccolta delle firme necessarie per la consegna delle leggi in parlamento. Occorrono 50.000 firme in calce a ciascuna delle due proposte legge, da raggiungere nell’arco di 6 mesi.
Da Nord a Sud, in tutte le località d’Italia assistiamo ad un allargamento a macchia d’olio dell’iniziativa, con l’apertura dei comitati locali che hanno come obiettivi, oltre alla raccolta delle firme, quelli di sensibilizzare, informare la popolazione e promuovere in ogni ambito l’uguaglianza tra persone di origine italiana e straniera.
La Provincia di Modena sostiene la campagna con OdG proposto da PD, gruppo misto, Italia dei Valori e Unione di Centro. Questo voto assume un importanza fondamentale per nuove forme di cittadinanza e per la costruzione di una società dove le diversità sono valorizzate.
Oggi, nel nostro Paese vivono circa 5 milioni di persone di origine straniera. Una buona percentuale di loro sono bambini e ragazzi nati o cresciuti qui, che tuttavia solo al compimento del 18° anno di età si vedono riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza, iniziando nella maggior parte dei casi un lungo percorso burocratico. Questi giovani hanno un anno di tempo per far richiesta e dimostrare la continuità del soggiorno regolare in Italia, sin dalla nascita per poter ottenere la cittadinanza.
E’ il caso di Alexandra 23 anni, nata in Nigeria, in Italia dall’età di 4 mesi, che si ritrova ad essere l’unica straniera in famiglia. Oggi si vede costretta a ricominciare tutte le pratiche per l’ottenimento della cittadinanza, da maggiorenne, perché la sua risposta era arrivata 2 mesi dopo aver compiuto 18 anni, a causa della lungaggine burocratica per una richiesta fatta rispettando i tempi secondo la legge. Jamal 16 anni, vive con un sogno nel cassetto, nonostante sia nato in Italia da genitori stranieri di origine senegalese, non può partecipare a sport agonistici dove è richiesta appunto la nazionalità italiana per una carriera sportiva.
Iris, 16 anni nata da genitori di origine congolese, si chiede perché deve rimanere a casa quando i suoi compagni vanno in gita scolastica in Irlanda.
Nathalie 38 anni originaria della Colombia, in Italia da 20 sogna di poter scegliere ed eleggere gli amministratori della sua città, attraverso le elezioni amministrative. Non ha mai votato nel suo paese di origine, oggi chiede di poter fare esercizio di democrazia acquisendo il diritto di voto.
Attualmente risultano circa 600.000 minori nati in Italia dei 900.000 minori residenti su tutto il territorio nazionale. Sempre più le famiglie si stabiliscono, scelgono di vivere, di mettere al mondo e di far crescere i figli in Italia, come dimostrano anche le statistiche. L’immigrazione dimostra così di essere un fenomeno strutturale e stabile che richiede risposte concrete per le nuove esigenze.
“L’Italia sono anch’io” è la campagna nazionale per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto promossa nel 150° anniversario dell’Unità di Italia da 18 associazioni (ACLI, ARCI, ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione – Caritas Italiana, Centro Astalli, CGIL, CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza – Comitato 1° MARZO, Emmaus Italia, FCEI – Federazione Chiese Evangeliche in Italia – Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo è una Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Terra del Fuoco, UGL SEI e l’editore Carlo Feltrinelli) che vuole promuovere l’uguaglianza tra persone di origine straniera e italiana che vivono, crescono, studiano e lavorano in Italia, contribuendo a rimuovere gli ostacoli che la legislazione attuale frappone al raggiungimento di questo obiettivo.
Anche a Modena, Carpi, Vignola, Sassuolo, Castelfranco Emilia, Nonantola sono nati comitati locali a sostegno della campagna nazionale.