MaB UNESCO, biosfera dell’Appennino Tosco Emiliano. Esempio di sostenibilità da tutelare e promuovere

[n. 1 – aprile 2023]

E’ stata presentata in Provincia l’Assemblea fondativa della riserva di Biosfera Mab Unesco dell’Appennino Tosco Emiliano del territorio modenese, che si terrà il prossimo 16 febbraio all’hotel Mazzieri delle Piane di Mocogno.

La riserva di Biosfera Appennino Tosco-Emiliano fa parte del Programma UNESCO “Man and the Biosphere” (MaB), nato nel 1971. Le “Riserve della Biosfera” (738 in 134 Paesi del mondo, di cui 20 in Italia) sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali.

Una Riserva MaB è un luogo che l’UNESCO considera un esempio di sostenibilità per il mondo intero, un luogo in cui il rapporto tra uomo e natura si svolge in modo armonico.

La Riserva di Biosfera Appennino Tosco-Emiliano originaria è stata riconosciuta dall’UNESCO il 9 giugno 2015, in un territorio comprendente 34 comuni distribuiti su 5 province e 2 regioni: Parma, Reggio Emilia e Modena in Emilia-Romagna e Lucca e Massa Carrara in Toscana, per una superficie di circa 2.200 kmq. Da subito il coordinatore-gestore è stato individuato nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, soggetto titolare della proposta di istituzione della Riserva, che si è posta come un vero e proprio “patto di collaborazione territoriale” tra soggetti pubblici, privati ed economici.

Il 15 settembre 2021 il Consiglio internazionale UNESCO MaB ha approvato l’ampliamento della Riserva di Biosfera, che è passata così a 80 comuni, raddoppiando la sua estensione a 5.000 chilometri quadtrati, arrivando fino alle porte delle città di Reggio Emilia e Parma, includendo la prima collina e l’Appennino Modenese e Reggiano, raccogliendo più compiutamente, oltre il crinale, Lunigiana e Garfagnana, fino a lambire le Alpi Apuane e il mar Tirreno.

Un territorio che è giunto a ricomprendere ben 16 Aree protette e 40 Siti Rete Natura 2000, la maggior parte dei quali sono gestiti dall’Ente Parchi Emilia Centrale. Si tratta, in particolare, dei Parchi regionali del Frignano e dei Sassi di Roccamalatina; delle Riserve naturali regionali delle Salse di Nirano, della Rupe di Campotrera e di Sassoguidano e del Paesaggio naturale e seminaturale protetto Collina Reggiana-Terre di Matilde, oltre ai Siti della Rete Natura 2000.

Tra gli obiettivi della biosfera c’è la conservazione dell’equilibrio tra uomo e biosfera nell’Appennino Tosco-Emiliano, la tutela della biodiversità, la difesa e la promozione delle produzioni agro-alimentari di qualità, spesso di nicchia, (tra cui i 64 prodotti DOP, IGP e tradizionali classificati dal Ministero dell’Agricoltura) e della diversità sociale e culturale, oltre al contrasto del dissesto idrogeologico e il monitoraggio dei cambiamenti climatici. Per lo sviluppo territoriale, l’obiettivo è quello del sostegno all’agricoltura di montagna, estensiva e di qualità, la valorizzare della diversità socioeconomica, la promozione di un turismo sostenibile e la valorizzare della cultura e della storia locale.

Pubblicato: 21 Aprile 2023