Ammontano a quasi sei milioni di euro i danni sulla viabilità provinciale causati dal maltempo dei giorni scorsi e dalla rottura dell’argine del Panaro.
La cifra, scaturita dalle prime rilevazioni da parte dei tecnici della Provincia, è indicata in una lettera, inviata dal presidente Gian Domenico Tomei, su richiesta del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, nell’ambito delle procedure per la richiesta dello stato di emergenza nazionale.
La situazione è tuttora in evoluzione anche perché i fenomeni di dissesto idrogeologico possono manifestarsi anche dopo settimane.
Sono stati segnalati frane e cedimenti del fondo stradale sui quali la Provincia è già intervenuti in emergenza, nel corso del maltempo, per evitare la chiusura di arterie fondamentali, ma sui quali serviranno interventi di ripristino strutturali. Poi ci sono i danni alle provinciali tra Nonantola e Castelfranco Emilia causati dalla rottura dell’argine del Panaro, oltre al ponte di Samone.
In Appennino sono 13 i tratti dove si sono verificati fenomeni di dissesto, tra quelli nuovi o riattivazioni di versanti instabili, che hanno interessato le strade provinciali a Pavullo, Palagano, Frassinoro e Sestola per un totale di oltre due milioni e 600 mila euro di danni.
Il maltempo e gli allagamenti causati dalla rottura dell’argine del Panaro hanno danneggiato diversi tratti della viabilità provinciale nella zona di Nonantola, Castelfranco e Ravarino, ora tutti riaperti, che necessitano di manutenzioni per oltre due milioni e 300 mila euro, tra rifacimenti e nuove pavimentazioni; tra le strade più danneggiate figurano la provinciale 255 da Navicello a Nonantola, la provinciale 14 a La Grande e la tangenziale di Nonantola.