ModenaFiere, un fallimento annunciato

Dante Mazzi, Capogruppo PdL.
[n. 4 - dicembre 2010 - Dal Consiglio]

Abbiamo da tempo denunciato l’immobilismo del Presidente Sabattini, citando tra l’altro il caso della gestione di ModenaFiere a seguito del trasferimento di Country Life da Modena a Verona.

Purtroppo le cattive notizie non arrivano mai sole e a distanza di pochi mesi sono giunte a Modena anche le dure critiche di Fabio Roversi Monaco, Presidente di BolognaFiere, azionista di maggioranza con una quota del 51% di ModenaFiere. Abbiamo così appreso che, dopo la perdita di 579mila euro nel bilancio dello scorso anno, per quest’anno è attesa un’ulteriore perdita non inferiore a 300mila euro, che pone molte incertezze sul futuro dell’intero comparto fieristico modenese.

E’ un fallimento economico e politico che avevamo previsto fin dall’inizio, quando solo 2 anni fa la Provincia aveva aderito all’aumento di capitale da 200mila euro a 1 milione e 700mila euro con la sottoscrizione di una quota di 248mila euro. Nel corso del dibattito consiliare del 30 aprile 2008  avevamo motivato il voto contrario, evidenziando le negatività economiche e politiche dell’operazione. Da un lato mancavano i dati di bilancio aggiornati e un dettagliato piano industriale, ovvero gli elementi utili per poter valutare correttamente un aumento di capitale di notevole entità. Dall’altro era ridimensionato il potere decisionale e politico di Modena per la mancanza di patti sociali e di accordi chiari sottoscritti tra le parti per la tutela dell’investimento e del ruolo degli enti locali a favore dell’interesse collettivo, di fatto subalterno a BolognaFiere, società controllante e azionista di maggioranza.

In soli 2 esercizi è stato bruciato il 50% del capitale e i dubbi sollevati dall’opposizione sono diventati la dura realtà, che il Presidente Sabattini dovrebbe affrontare con risposte serie e concrete non solo su cause ed eventuali responsabilità della crisi ma soprattutto sul futuro della partecipazione della Provincia in ModenaFiere. Al contrario anche in questa circostanza ha dimostrato il consueto immobilismo. Anziché informare subito e adeguatamente il Consiglio provinciale, convocando Presidente e Amministratore Delegato di ModenaFiere per riferire sulla gestione passata e futura, finora si è invece limitato ad una breve dichiarazione, che di fatto sconfessa le sue scelte precedenti: “la nostra missione non è quella di essere soggetti promotori di eventi fieristici“. Detto questo è calato il silenzio più assoluto e nonostante la presentazione di una interrogazione urgente, dopo quasi un mese il Presidente Sabattini non si è ancora curato di venire in Consiglio a rispondere e relazionare in merito.

Ammettere un fallimento non è certo cosa facile, però non ci si può nascondere e, al di là di indicare le responsabilità, è il momento di dimostrare capacità di governare, programmare, “fare sistema per l’interesse di tutta la collettività e non solo di una parte, utilizzando al meglio le risorse pubbliche senza perdite e sprechi. Bisogna però fare presto e con coraggio, prima che per Modena sia davvero troppo tardi.

Pubblicato: 01 Dicembre 2010Ultima modifica: 26 Maggio 2022