Nulla di nuovo sotto il cielo di Modena … e più polveri sottili nell’aria

Dante Mazzi, Capogruppo PdL.
[n. 3 - novembre 2010 - Dal Consiglio]

Ancora una volta siamo a denunciare il ruolo subalterno della Provincia, che, obbedendo a Hera e al Comune di Modena, ha autorizzato l’aumento da 30.000 a 45.000 tonnellate di rifiuti speciali da bruciare entro il 2010 nel termovalorizzatore: Hera aumenterà gli utili e contestualmente le casse del Comune di Modena riceveranno una boccata d’ossigeno. Poco importa se paradossalmente viene fatto a danno dei cittadini e della qualità dell’aria e dell’ambiente.

Si tratta dell’ennesimo soccorso rosso dell’Amministrazione provinciale al Comune di Modena, sempre più bisognoso di tappare le falle di un bilancio disastroso e che vede nell’aumento dei rifiuti non differenziati diretti al termovalorizzatore un affare per le casse pubbliche.

E’ bene ricordare che per l’incenerimento dei rifiuti provenienti da altri comuni Hera versa al Comune di Modena un “corrispettivo per disagio ambientale”, voce che nel bilancio preventivo 2010 ammonta a 1.743.000 euro, importo destinato ad aumentare entro fine anno. Hera recupera interamente questo costo da quei Comuni che conferiscono i rifiuti da bruciare e gli stessi Comuni a loro volta provvedono a rivalersi sulle tariffe pagate dai cittadini. Alla fine, tirando le somme, Hera si procura a costo zero il propellente per il pieno funzionamento dell’impianto del termovalorizzatore e l’intera spesa rimane comunque a carico dei cittadini.

Ai residenti nel comune di Modena tocca anche la beffa. E’ di fatto riconosciuto il ‘disagio ambientale‘, ma viene pagato al Comune di Modena senza nessun beneficio per i cittadini, che sono comunque danneggiati per il peggioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente. E neppure saranno premiati i loro sforzi sul fronte della raccolta differenziata, perché l’attività del termovalorizzatore deve continuare a pieno regime e possibilmente aumentare.

Nonostante gli equilibrismi e le rassicurazioni l’Assessore Vaccari non la racconta giusta. L’autorizzazione ad aumentare la quantità dei rifiuti da bruciare nel 2010 lascia aperta la porta all’eliminazione di qualsiasi tetto, proprio come vorrebbero Hera e il Comune di Modena.

A chi ci accusa di cavalcare la protesta dei Comitati, peraltro giusta, rispondiamo che pretendiamo il rispetto degli impegni istituzionali tuttora in vigore. Nel 2005 affermammo che quei documenti scritti e approvati dalla sinistra in Comune di Modena e in Provincia, che alleghiamo come utili promemoria, erano solo promesse di facciata, che alla lunga non sarebbero state mantenute. I fatti ci danno ragione: servivano solo a gettare fumo, allora negli occhi e oggi nell’aria.

Ora però vogliamo che gli stessi impegni assunti non siano cancellati con un colpo di spugna ma siano rispettati. Con un Ordine del Giorno, già da noi presentato in Consiglio provinciale, chiediamo la revoca dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dello scorso 19 ottobre e il ripristino dei limiti di rifiuti speciali da bruciare nell’inceneritore. Al momento del voto di questo documento confidiamo in un atto di responsabilità e coerenza non solo da parte di coloro che nel 2005 hanno sottoscritto e approvato gli impegni, ma anche da coloro che fanno del rispetto delle regole la loro bandiera e che a mezzo stampa dichiarano di essere contrari a un maggior utilizzo dell’inceneritore. Ovviamente qualsiasi riferimento all’Italia dei Valori è assolutamente voluto.

Pubblicato: 31 Ottobre 2010Ultima modifica: 26 Maggio 2022