Nuovo Piano provinciale dei rifiuti

Partito l’iter per l’aggiornamento del Piano rifiuti provinciale. La gestione nei prossimi 10 anni prevede la raccolta differenziata al 65 per cento e no a nuove discariche.
[n. 5 - maggio 2011]

Riduzione della produzione dei rifiuti urbani, aumento della quantità avviata al recupero grazie all’incremento della raccolta differenziata almeno al 65 per cento a partire dal 2012, riduzione progressiva del ricorso alle discariche che entro il 2019 riceveranno una quota residua pari all’1 per cento dei rifiuti urbani da smaltire (ora supera il 17 per cento) a seguito dell’entrata a pieno regime del termovalorizzatore di Modena. E’ questo, in estrema sintesi, lo scenario dei prossimi dieci anni per la gestione dei rifiuti modenesi delineato dal nuovo Piano provinciale per la gestione dei rifiuti (Ppgr) il cui iter di definizione è partito in questi giorni.

«Aggiorniamo il Piano rifiuti del 2005 – spiega Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena – anche alla luce del recepimento della nuova direttiva europea sui rifiuti, entrata in vigore alla fine del 2010. L’obiettivo è quello di garantire una corretta gestione dei rifiuti, partendo dalla prevenzione, dal recupero di materia ed energia, lasciando alla smaltimento solo un ruolo residuale, riducendo ulteriormente l’impatto sull’ambiente. Per questo si incentiverà il recupero, puntando su un equilibrato sistema di raccolta che prevede l’integrazione di diversi modelli:  raccolta stradale attraverso le isole ecologiche di base, il porta a porta in diverse forme e le stazioni ecologiche attrezzate, oggi centri di raccolta. Dal punto di vista impiantistico il rifiuto urbano residuo sarà avviato al termovalorizzatore e non prevediamo nessuna nuova discarica, ma solo l’eventuale ipotesi di ampliamento e adeguamento in caso di necessità».

Sulla base delle previsioni demografiche ed ipotizzando di limitare l’incremento di produzione all’uno per cento, in un arco di tempo che arriva fino al 2019 si dovranno gestire nel modenese circa cinque milioni di tonnellate di rifiuti urbani; di queste quasi tre milioni e 200 mila saranno raccolte in modo differenziato (il 65 per cento appunto) ed eventualmente recuperate nelle oltre 200 aziende di riciclaggio presenti nel modenese; restano un milione e 800 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati che finiranno quasi interamente nel termovalorizzatore di Modena con un residuo 2 per cento all’impianto di selezione e l’1 per cento in discarica, rispettando il “principio di prossimità” al luogo di produzione previsto dalla legge.

Ai rifiuti urbani sono da aggiungere quelli di origine industriale e commerciale che arrivano attualmente a sfiorare i due milioni di tonnellate all’anno.

Tutte le elaborazioni necessarie all’aggiornamento del piano sono state effettuate dai tecnici dell’Osservatorio provinciale rifiuti dell’assessorato Ambiente della Provincia di Modena e da un gruppo tecnico di progetto e sono monitorate e coordinate della cabina di regia, già prevista nel Piano del 2005, composta dai rappresentanti degli enti locali e dei tre gestori.

Il percorso del nuovo Piano provinciale per la gestione dei rifiuti prevede un iter analogo a quello previsto per la  pianificazione territoriale e si prevede possa concludersi entro il 2012.

La prima Conferenza di pianificazione del nuovo Piano si è svolta lunedì 18 aprile nell’aula magna dell’istituto Fermi di Modena Hanno partecipato rappresentanti della Regione Emilia Romagna, delle Province confinanti con Modena, enti locali, enti parco, Arpa e Ausl.

Per l’illustrazione dei documenti elaborati dalla Provincia sono stati coinvolti anche soggetti non previsti dalla legge tra cui i gestori del servizio (Aimag, Hera e Geovest), le associazioni di categoria e ambientaliste, comitati di cittadini e vari “portatori di interesse”.

La Conferenza di pianificazione prosegue nel mese di maggio, la seduta conclusiva è prevista in luglio, mentre c’è tempo fino a metà giugno per presentare eventuali contributi e proposte sui documenti preliminari del Piano.

Il confronto che proseguirà per diversi mesi fino alla discussione in Consiglio provinciale prevista nei primi mesi del 2012».

Pubblicato: 02 Maggio 2011Ultima modifica: 26 Maggio 2022