Lo aveva già delineato il Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), identificando Unioni e Associazioni di Comuni come ambiti di coordinamento delle politiche urbanistiche, ora anche il Piano degli insediamenti commerciali responsabilizzerà maggiormente i Comuni e le loro forme associate, promuovendo un processo di reale sussidiarietà istituzionale. Gli ambiti sovracomunali in cui è articolata la pianificazione commerciale passeranno quindi da sei a otto e coincideranno con le Unioni Area Nord, Terre d’Argine, Comuni del Sorbara, Frignano, Terre di Castelli, l’area di Modena, il Distretto ceramico e il Valli Dolo Dragone Secchia. Su questi ambiti verrà sviluppata l’analisi nel Quadro conoscitivo e indicate le linee di programmazione nel documento preliminare entro fine anno.
Il Piano definirà le previsioni commerciali che impattano sul territorio provinciale (i poli funzionali, le grandi strutture, le aggregazioni di medie strutture oltre la soglia della rilevanza comunale), mentre verrà definito un livello di rilevanza sovracomunale per quelle tipologie di medie strutture il cui impatto è circoscritto ai comuni limitrofi e a quelli dell’ambito. In sede di Conferenza di pianificazione per il Poic verrà definita in questi casi una procedura concertativa a livello di ambito territoriale tra i Comuni.
Sarà inoltre chiesto ai Comuni, responsabili della pianificazione urbanistica e del rilascio delle autorizzazioni commerciali delle medie e grandi strutture di vendita, di esplicitare nei piani urbanistici comunali le scelte strategiche in materia di programmazione commerciale, in modo che sia verificabile la sostenibilità ambientale e sociale degli interventi. La richiesta ai Comuni è anche di coinvolgere nel processo decisionale i cittadini e le forze economiche e sociali, così come di comunicare tempestivamente tutte le variazioni in tema di medie strutture alla Provincia, che ne verificherà al tavolo di monitoraggio interistituzionale l’impatto sulla rete e la coerenza con gli indirizzi definiti.