La Provincia di Modena manterrà la propria partecipazione in Autobrennero spa, in Amo, Atcm, Fer, Lepida, Nuova Quasco, Banca Etica, Aeroporto di Pavullo, Promovi, Gal e in due Centri di ricerca nel settore agricolo (Crpa e Crpv), così come in Democenter – Sipe, Modenafiere e Promo. Saranno dismesse invece le quote di partecipazione in Idroenergia, in Matilde di Canossa e in Teta. Lo ha deciso nei giorni scorsi il Consiglio provinciale approvando la delibera di ricognizione delle partecipazioni societarie dell’amministrazione, presentata dall’assessore al Bilancio Marcella Valentini, che ha proposito di Democenter – Sipe, Modenafiere e Promo, ha annunciato l’intenzione di «approfondire, in un momento successivo, l’analisi dei nuovi assetti organizzativi per il perseguimento degli obiettivi dell’ente in materia di sviluppo economico del territorio, anche attraverso una razionalizzazione delle partecipazioni societarie».
Hanno votato a favore Pd e Italia dei Valori, contro Pdl e Lega, astensione per l’Udc. Il provvedimento è previsto dalla Finanziaria del 2008 (legge 244 del 2007) e riguarda appunto le società partecipate da amministrazioni pubbliche.
La partecipazione al consorzio Idroenergia, con una quota di 516 euro, non è più giudicata necessaria in quanto l’approvigionamento energetico da fonti rinnovabili può avvenire oggi anche da altri fornitori.
La società di promozione turistica Matilde di Canossa, invece, ha per socio di riferimento la Provincia di Reggio (Modena ha lo 0,30 per cento con un quota di 7.644 euro) e negli attuali programmi di intervento, dopo le trasformazioni avvenute nei mesi scorsi, c’è l’acquisto e la valorizzazione del Convento di Montefalcone, in territorio reggiano, e nessuna attività riguardante il modenese. In quell’area dell’Appennino, comunque, opera anche il Gal (Gruppo azionale locale antico Frignano e Appennino reggiano) nel quale è confermata la partecipazione della Provincia di Modena.
Teta è una società di ricerca nel settore agroalimentare che nel corso del 2010, a fronte di un calo dei contributi regionali, ha assunto un orientamento più imprenditoriale tale da non richiedere più la presenza della Provincia la cui quota è del 3,17 per cento, pari a 5.165 euro.