Più fondi all’agricoltura modenese

La Regione Emilia Romagna destina oltre dieci milioni di risorse aggiuntive per Programmi di sviluppo rurale.
[n. 2 - ottobre 2010]

Oltre dieci milioni di risorse aggiuntive per l’agricoltura modenese sono state messe a disposizione della Provincia di Modena dalla Regione Emilia Romagna. Ai tre milioni previsti come “riserva premiante” nell’ambito della valutazione dell’andamento dei Programmi di sviluppo rurale (Psr) delle nove province emiliano-romagnole, si sono aggiunti quasi sette milioni di euro derivanti dalla riforma del fondi per l’agricoltura da parte dell’Unione europea.

I nuovi fondi sono previsti nelle modifiche al Psr approvate mercoledì 15 settembre dal Consiglio provinciale con il voto favorevole di Pd, Idv e Udc. Astenuti Pdl e Lega nord.

Con lo stesso atto la Provincia, inoltre, ha stabilito di eliminare alcune limitazioni all’accesso dei contributi per la produzione integrata (misura 214) consentendo a tutte le imprese con i requisiti di presentare domanda già dal prossimo bando in uscita in autunno.

«Parte delle risorse aggiuntive – ha sottolineato Giandomenico Tomei, assessore provinciale all’Agricoltura – sono una sorta di premio all’efficacia della gestione dei fondi del Programma: avendo concesso agli agricoltori oltre l’85 per cento delle risorse messe a bando nei primi due anni del Piano, la Provincia ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, guadagnandosi tre milioni e mezzo di euro in più. Un risultato –  ha aggiunto Tomei – ottenuto soprattutto grazie allo sforzo progettuale delle imprese agricole supportate dalle associazioni agricole, nonostante il periodo di crisi. L’aperta alla produzione  integrata – ha concluso Tomei – permette di utilizzare tutte le risorse senza peraltro penalizzare l’agricoltura biologica che mantiene tutte le priorità e le garanzie di finanziamento a tutti gli operatori».

Le risorse aggiuntive saranno utilizzate dalla Provincia per finanziare, tra l’altro, il miglioramento dell’ambiente e del paesaggio (oltre quattro milioni e 500 mila euro), l’ammodernamento delle imprese (quasi un milione e 500 mila), la diversificazione produttiva (quasi un milione), poi la formazione professionale, l’insediamento dei giovani imprenditori agricoli fino alla fattorie didattiche e gli agriturismi.      

Al 31 dicembre 2009 sono stati impegnati dalla Provincia di Modena quasi 35 milioni di euro a favore delle imprese modenesi, circa la metà delle risorse complessive (78 milioni, ora saliti a 88 milioni di euro) dopo solo due anni di avvio del Piano di sviluppo rurale che si concluderà nel 2013.

Aprendo il dibattito in Consilgio, Dante Mazzi, capogruppo Pdl, ha rilevato il «ravvedimento operoso della Provincia che forse si è resa conto che non tutti gli agricoltori sono disponibili a passare al biologico, fin troppo esaltato da scelte politiche precedenti mentre il mercato preferisce l’agricoltura tradizionale».
Luca Gozzoli, capogruppo Pd, ha replicato che «la Provincia non può imporre scelte agli agricoltori ma deve individuare delle prospettive tra cui la qualità che è un valore aggiunto da ricercare anche nel biologico», mentre Giorgio Siena (Pd) ha puntato l’attenzione «sull’espansione dell’utilizzo delle biomasse per la produzione di agroenergia che cresce forse a scapito delle necessità alimentari e su cui bisogna vigilare».
Denis Zavatti (Lega nord) ha giudicato «positive le modifiche al Prip», motivando il voto di astensione per coerenza con le critiche complessive al piano, e Fabio Vicenzi (Udc), approvandolo, ha definito le modifiche «un sostegno in più per gli agricoltori».

Pubblicato: 30 Settembre 2010Ultima modifica: 26 Maggio 2022